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OLZAI. Presentata "Sa vestimenta" frutto di anni di studio e ricerca

Affollata la sala convegni di Casa Mesina

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Solo posti in piedi questo pomeriggio a Olzai, nella sala convegni della Casa Mesina. C'erano sopratutto i detentori della memoria storica del paese: gli anziani, curiosi di scoprire qualcosa che difficilmente hanno conosciuto: “sa vestimenta e non su costumene, che in sardo indica un determinato modo di fare” come ha voluto precisare l'antropologa Joyce Mattu nel suo discorso di presentazione. La proloco Bisine, con la presidente Pina Noli in prima fila e il Comune di Olzai con il Sindaco Tonino Ladu, hanno presentato il risultato della ricerca avviata diversi anni fa sull'abbigliamento olzaese, andato in disuso alla fine dell'800, che oltretutto risulta non essere menzionato in nessun testo attinente agli usi e i costumi della Barbagia, salvo una dettagliata descrizione che ne fa l'olzaese Pietro Meloni Satta trovata nell'archivio storico di Olzai. Anche a Roma, nel Museo di Arti e Tradizioni Popolari, che ospita i costumi di tutti i paesi della Barbagia, Olzai è assente. “E' stato un lavoro di ricerca minuzioso – ha detto Joyce Mattu – considerato che in ogni paese si avevano diverse varianti del modo di abbigliarsi, non sempre in questo caso, è stato facile orientarci. Oltretutto avevamo pezzi del costume antico conservati nei cassetti dagli olzaesi, ma non bastavano comunque ad avere un'idea chiara”. Il risultato non delude le aspettative: l'abito, indossato da una modella che sfila per tutta la lunghezza della sala, richiama tanto i costumi dei paesi vicini, per i colori e per i tessuti. A farne una descrizione ancora più dettagliata, per modi e materiali di realizzazione, è la giovane sarta Rosangela Sedda, gavoese, che ha prestato la sua maestria alla realizzazione del costume. Ha parlato di come la scelta sia andata sull'orbace, di facile reperimento per una economia basata sull'allevamento delle pecore, o dei metodi di tintura delle stoffe, tutti assolutamente naturali come un tempo, oppure, di come anticamente la scarsa reperibilità di trine e nastri dava spazio a colorati ricami. Notizie e curiosità che hanno intrattenuto un pubblico attento e doverosamente interessato agli argomenti.
 

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