Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Diabete: oltre 10mila i casi in Provincia di Nuoro

In Sardegna iniziative il 9 e 10 novembre in vista della giornata mondiale del diabete che si terrà il 14

Condividi su:

A Nuoro 2.450 persone hanno il diabete e circa 700 non lo sanno. In provincia i casi sono probabilmente 10.700

Questi i dati che si ottengono proiettando nella nostra area le percentuali stimate per la Regione Sardegna. Solo due terzi, forse metà, dei casi di diabete sono diagnosticati. Il loro numero è in crescita a causa della sedentarietà, dell’obesità, della cattiva alimentazione e forse dell’inquinamento, così come per l’aumento del numero di persone anziane nella popolazione sarda.

In Sardegna le persone che - intervistate da Istat - dichiarano di avere ricevuto una diagnosi di diabete sono 77 mila, il 4,7% della popolazione (nel 2000 erano 51mila, il 3,5%), con 2.167 nuovi casi ogni anno, 1,20%.

Sia il dato, sia il suo aumento sono leggermente inferiori alla media nazionale (5,5%, con un aumento annuo del 1,70%) anche se si traducono comunque in oltre 2.100 casi di diabete in più ogni anno. A questo si aggiunge il fatto noto che la Sardegna è, insieme alla Finlandia, l’area con la maggiore percentuale di persone con diabete di tipo 1, la forma autoimmune del diabete che si manifesta nei primi decenni di vita.

Diversi studi fanno pensare, inoltre, che la percentuale reale di persone con diabete in Sardegna sia più alta di quella indicata.

Tuttavia l’Isola, insieme alla Liguria, ha anche un record positivo: quello della minore percentuale di bambini e ragazzi obesi: tra i 6 e i 17 anni le persone sovrappeso sono il 18 % (la media italiana è del 25%).

Inoltre la mortalità per diabete (esclusi i decessi dovuti a infarti e ictus) è ugualmente inferiore alla media nazionale: 29,5 contro il 32%.

“Se ben gestito, il diabete può incidere in modo limitato nella vita di una persona e sui costi del sistema sanitario. Ma la persona con diabete deve avere accesso all’educazione, ai farmaci, ai presidi e alle cure specialistiche del caso. Se queste risorse mancano, è più facile che sviluppi seri problemi al cuore, al cervello, ai reni, agli occhi e ai piedi, con conseguenze che hanno un impatto devastante sulla sua vita, sulla sua famiglia e sulla collettività, nonché ovviamente sui costi della Sanità”, nota Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia. “Mentre i casi di diabete aumentano, 800 mila in più negli ultimi 10 anni in Italia, le risorse già insufficienti messe a disposizione dal Servizio Sanitario diminuiscono. Questo pone le basi di una emergenza sanitaria ed economica”.

Diabete Italia coordina la Giornata Mondiale del Diabete che cade il 14 novembre ma prevede eventi che si terranno in ogni provincia della Sardegna soprattutto il 9 e 10 novembre.

Quest'anno la Giornata Mondiale del Diabete intende fare luce sulle reali proporzioni del problema diabete e spingere la Regione ad affrontarlo in modo appropriato, per esempio facendo riferimento al Piano Nazionale Diabete, redatto dal Ministero della Salute, sottoscritto dalle Regioni e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in febbraio. Il Piano disegna un modello ideale di assistenza completa e appropriata per ogni persona con diabete.
“Forse, dopo anni di silenzio, la Regione Sardegna ha deciso di gestire invece che di subire il problema del diabete. In settembre ha recepito il Piano nel proprio ordinamento”, afferma Marina Cossu, Coordinatrice della Giornata Mondiale del Diabete in Sardegna. Passare dalle 'parole' ai 'fatti' sarà l'obiettivo principale della Giornata Mondiale del Diabete 2013 che si terrà in numerose città dell'isola. Oltre a misurare la glicemia e a discutere con medici e volontari, le persone interessate a prevenire o a gestire al meglio il diabete potranno firmare una cartolina che verrà inviata all'Assessore alla Salute per spingerlo a fare di più e a mettere in pratica il Piano.

Condividi su:

Seguici su Facebook