"Per dieci anni, dal '58 al '68, mi sono dedicata all'internazionalismo, ossia alla conoscenza partecipante del mondo “altro” previa cancellazione dell'eurocentrismo.” Inizia così, con parole forti, il libro di Joyce Lussu "IL TURCO IN ITALIA", riedito dalla casa editrice "L'Asino d'Oro" e presentato, in collaborazione con l'Associazione Culturale dei Sardi In Toscana, venerdì 29 novembre alla libreria IBS di Firenze. Un testo forte, importante, ricco di emozioni, dove la poesia fa da trait-d'union fra il mondo di Joyce Lussu e quello di Nazim Hikmet. Due mondi che si incontrano e che hanno tanto in comune, a giudicare da quello che emerge nel testo.
Joyce Lussu e Nazim Hikmet si incontrarono per la prima volta a un congresso per la pace a Stoccolma, nel lontano 1958. Allora, lei non conosceva una parola di turco mentre lui si esprimeva in un francese piuttosto raffazzonato. Ciononostante, Joyce Lussu, grazie alla conoscenza diretta del mondo ideologico, etico, estetico e psicologico di Hikmet, grazie alla scoperta delle esperienze che l’hanno formato, degli autori che lo interessavano, della sua famiglia, dei suoi amici e anche dei suoi nemici, è stata la prima traduttrice italiana di uno dei più importanti poeti di tutto il Novecento.
"Il Turco in Italia è un'ottima biografia di Nazim Hikmet, nella quale Joyce Lussu ha la possibilità di raccontare il loro importantissimo rapporto di amicizia" ha detto Ayse Saracgli, professoressa di Lingua e Letteratura turca dell'università di Firenze. "L'ACSIT è qui perché Joyce, anche se è nata a Firenze ed è cittadina del mondo, ha un rapporto particolarmente importante con la Sardegna. E' stata una donna straordinaria, che ci ha insegnato tanto, anche in questo libro "Il turco in Italia" che consiglio a tutti di leggere". Un consiglio che vale la pena seguire.