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Una scelta difficile ma affascinante

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Priamo Marratzu, come riportato in quest'altro articolo, curerà la rubrica sui mondiali in Brasile per il nostro quotidiano notizienazionali.net. Qui ci racconta la scelta di lasciare la sua Orani e le prime esperienze nel nuovo Continente. 

Oggi emigrare  più che una scelta è tornata ad essere una necessità per migliaia di italiani. La carenza di lavoro e di aspettative ci spinge a compiere scelte che forse qualche anno fa sembravano impensabili ma oggi diventano assolutamente obbligate. Ma l’Europa non basta più, bisogna varcare anche l’Oceano e sperare in un futuro migliore.  Dopo un esperienza di tre mesi da turista ora ho ultimato le pratiche per avere il visto di lavoro, e  dopo un  periodo in Sardegna ripartirò a giorni.

In Brasile il Carnevale è stata la prima festività dopo l’inizio dell’anno scolastico, che coincide con l’anno solare,  e cresce già l’attesa per i Mondiali Calcio. Un evento che ha svuotato le casse del Governo per la costruzione delle opere più principali, scatenando la reazione di migliaia di persone, contrarie a investimenti cosi alti. La stessa Curitiba, città in cui risiedevo, ha rischiato di essere esclusa tra le sedi ospitanti, per il forte ritardo dei lavori dello stadio della Baixada, dove gioca l’Atletico Paranaense, la nuova squadra di Adriano.  

Il primo impatto con il Brasile  è stato a dir poco sconvolgente. Ho conosciuto da vicino l’opera di alcuni missionari sardi che da mezzo secolo lavorano per le popolazioni più bisognose. La missione di Padre Giovanni Erittu a Curitiba, dove dirige il collegio e si occupa delle opere di volontariato della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe. Poi ho visitato la parrocchia di Cascavel dove ho incontrato padre Ciriaco Bandinu, sacerdote bittese tra i pionieri di un progetto educativo senza precedenti. Capace di coniugare didattica e missione religiosa, attenzione alla disciplina e allo sport, esaltato durante la Settimana comunitaria. Una piccola olimpiade dove tutti gli alunni si confrontano in più discipline.

Il Brasile è un caleidoscopio di culture e di etnie, con molte diversità, a Nord fa caldo e c’è più povertà, a Sud negli stati di Paranà Santa Catarina e Rio Grande del Sud c’è molto benessere, ci sono tanti immigrati di origine europea, polacchi,  tedeschi, giapponesi e italiani, che costituiscono una comunità importante.

Il Brasile rappresenta uno dei paesi emergenti dell’economia mondiale, insieme a  Russia India Cina e Sudafrica, e se il governo Lula ha ridotto il numero di persone indigenti, restano alte le disuguaglianze sociali. Uno dei problemi più seri è quello della sicurezza, le forze dell’ordine, in particolare la Polizia Federale, devono fare i conti con microcriminalità e traffici illegali, non limitati soltanto alle favelas e alle aree più degradate.

I campionati del mondo saranno un importante banco di prova a serviranno a mostrare più da vicino un paese che assomiglia più a un continente e che rappresenta l’ultima speranza di un mondo migliore.

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