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Irs: "Il parco eolico di Orani-Nuoro serve solo per il tornaconto di Gamesa"

a cura della redazione
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“Irs si unisce alla denuncia dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus che ha inoltrato un atto di intervento con osservazioni, riguardo il procedimento di valutazione di impatto ambientale a cui è sottoposto il progetto Zona industriale Nuoro”.

Il fronte contrario al parco eolico di Orani e Nuoro si rafforza e si allarga ancora con il sostegno del movimento politico guidato da Gavino Sale, da sempre in prima linea in queste battaglie.

Le motivazioni del no sono scritte nel proprio sito internet. “Le argomentazioni che la Gamesa Italia propone per dimostrare l’appetibilità dell’investimento per i territori e le comunità interessate sono discutibili”; è inesistente un ritorno occupazionale “si parla di 12 unità a tempo determinato, 3 a tempo indeterminato e 5 legate all’esecuzione delle opere”; i benefici economici sono tutti sbilanciati dalla parte degli investitori: “il tornaconto per la collettività è pressoché inesistente: 1,5% rispetto al 98,5% di guadagno effettivo con capitali esportati spesso in paradisi fiscali”; inoltre “incidono dannosamente sul patrimonio archeologico e ambientale che, a differenza di quanto sostenuto dalla società proponente, costituirebbe una meta turistica di indiscusso interesse rispetto alla visita del parco eolico”.

Attualmente in Sardegna ci sono 24 parchi eolici, spiegano i militanti indipendentisti “con una potenza complessiva di 950 MW, riconducibili a sette grandi gruppi internazionali che ne detengono circa il 95% della proprietà. Altri 34 (tra i quali quello di Nuoro – Orani) sono in fase di autorizzazione presso gli uffici competenti regionali e ministeriali, con una previsione di produzione energetica di oltre 2000 MW annui, a fronte di un picco di consumo di circa 1400 MW”.

Pur precisando “che lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili sia di fondamentale importanza per la tutela dell’ambiente”, Irs si impegna affinché il consiglio regionale acceleri il processo di redazione del Piano Energetico Regionale, sospendendo, nel frattempo, il rilascio di concessioni per nuovi impianti.

Con un regolamento normativo si eviterà “l’assalto incontrollato degli speculatori e si esamineranno i reali fabbisogni  energetici e si pianificherà la produzione a vantaggio della collettività, conducendo i sardi verso una compiuta sovranità energetica”.

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