Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Efisio Arbau: "La chiusura del carcere di Macomer senza motivo e con serie conseguenze"

Interrogazione urgente a Pigliaru sul provvedimento del Ministero della Giustizia

a cura della redazione
Condividi su:

Un decreto del 28 maggio scorso a firma del ministro della Giustizia Andrea Orlando stabilisce la chiusura del carcere di Macomer. Lo dice il consigliere regionale de La Base Efisio Arbau che ieri mattina ha presentato un’interrogazione urgente al presidente Francesco Pigliaru (firmata anche dai colleghi Daniela Forma e Eugenio Lai) sollecitandone l’intervento “perché si scongiuri l’ennesima beffa ai danni della Sardegna da parte di uno Stato che in tempi di “benessere economico” ci ha imposto i propri presidi più scomodi, e, in tempi di gravissima crisi, unilateralmente e d’imperio ne vuole decidere la soppressione”.

“Siamo venuti a conoscenza di questa decisione solo indirettamente – dice Arbau - in quanto il provvedimento è citato da un successivo decreto che stabilisce il trasferimento di una parte dei detenuti dal carcere di Macomer a quello di Rossano Calabro. Ad oggi, infatti, neppure il personale carcerario conosce il motivo della soppressione”.

“La chiusura del carcere – continua il consigliere barbaricino - acuirebbe la situazione di crisi e di abbandono per un territorio dove lo Stato ha già operato tagli e chiusure dei propri presidi. Sarebbe un danno gravissimo per l’economia di Macomer ma in particolare per il personale, oltre sessanta dipendenti tra agenti, medici, educatori ed amministrativi, e per le altre figure che operano nella struttura: diverse decine di persone, di cui 10 medici, 5 infermieri, e altrettanti operatori tra addetti alla cucina e alla mensa, a cui si aggiunge l’ulteriore indotto generato dall’utilizzo delle strutture ricettive e ristorative locali da parte dei familiari dei detenuti”.

La Casa circondariale di Macomer fu costruita negli anni ottanta e aperta come Casa mandamentale nel 1994, per poi essere stata trasformata in carcere di massima sicurezza per terroristi islamici, con la realizzazione di una sezione speciale AS2. Si tratta dell’unica in Italia insieme con quella di Rossano Calabro a poter ospitare detenuti condannati per reati terroristici.

Della struttura, inoltre, fa parte anche un centro di addestramento delle unità cinofile della polizia penitenziaria, molto attivo e utilizzato anche dalle altre forze dell’ordine. Una vera e propria eccellenza nel panorama della giustizia italiana, anche questa destinata alla chiusura, perchè il ministero la vuole trasferire a Nuoro.

“Una decisione ingiustificata – attacca Efisio Arbau – anche perché le motivazioni addotte nel decreto per giustificarne la chiusura sono deboli e contradditorie. Non si può dire che l’Istituto di Macomer è fatiscente quando invece c’è sempre stata una regolare opera di manutenzione. Cosi come non corrisponde al vero il fatto che il muro di cinta è inadeguato essendo alto nel punti più bassi 8 metri e tra l'altro provvisto di un sistema anti scavalcamento e antintrusione, realizzato ed installato circa 6 anni fa con la presenza di circa 50 telecamere che monitorizzano l'interno e l'esterno del carcere”.

Senza contare che chiuso l’istituto sardo tutti i condannati per terrorismo sarebbero trasferiti a Rossano Calabro, creando una situazione di massimo rischio e pericolosità che ha già fatto registrare le proteste delle organizzazioni sindacali del personale penitenziario e dei rappresentanti dei detenuti.

Con l’interrogazione i tre consiglieri regionali chiedono al presidente Pigliaru di “avviare con urgenza un confronto con il Governo nazionale, anche in sinergia con le rappresentanze delle istituzioni territoriali, al fine di procedere ad una riconsiderazione della decisione ministeriale, assunta unilateralmente e basata su criteri palesemente contradditori”.

Condividi su:

Seguici su Facebook