Caro Gigi, anzitutto buon compleanno e cento di questi giorni. Auguri, certo, ma soprattutto grazie per ciò che hai fatto per il Cagliari, per la città e la Sardegna intera. Il vostro mitico scudetto non fu solamente una vittoria sportiva probabilmente irripetibile. No, fu molto di più. Rappresentò l’ingresso della Sardegna in Italia.
Tu stesso, tempo fa, raccontasti orgogliosamente: "Avrei guadagnato il triplo. Ma la Sardegna mi aveva fatto uomo, ormai era la mia terra, ci ero arrivato a 18 anni. All'epoca ci sbattevano i militari puniti. Ci chiamavano pastori o banditi, oggi si scazzottano per fare le vacanze qua. Avevo 23 anni, la grande Juve voleva coprirmi di soldi, io volevo lo scudetto per la mia terra. Ce l'abbiamo fatta, noi banditi e pastori”.
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