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Abbanoa chiede il deposito cauzionale: la Parrocchia di Sarule deve pagare più di 3500 euro

La rabbia del parroco don Roberto Carta

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E’ un conto che fa venire la pelle d’oca, quello che si è visto recapitare in bolletta Don Roberto Carta, il parroco di Sarule: Abbanoa gli chiede il pagamento di circa 3775,00 euro per l’acqua della Chiesa di San Michele, del Rosario, di Santa Croce e della scuola materna. Il pagamento, si legge in bolletta è dovuto a titolo cauzionale.

Ma la Parrocchia di Sarule non è l’unica che in questi giorni riceve la bolletta a titolo di deposito. Tante utenze, non tutte, sono invitate al pagamento delle somme richieste. Ma cerchiamo di capire da cosa nasce questa richiesta.

Perché viene richiesto: Abbanoa scrive sul proprio sito che il deposito cauzionale è stato recentemente disciplinato grazie all' “Autorità per l'Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) che ha introdotto e disciplinato il deposito cauzionale con la Deliberazione n. 86/2013/R/IDR, successivamente integrata dalla Deliberazione n. 643/2013/R/IDR”.

Cos’è il deposito cauzionale: “E’ una forma di garanzia richiesta ai clienti al momento dell'attivazione di un'utenza. Serve a coprire eventuali insolvenze che, in caso contrario, peserebbero sulla totalità degli utenti che pagano regolarmente. I depositi sono già previsti da diversi gestori non solo di servizi idrici, ma anche nei campi della telefonia, energia elettrica, gas e così via”.
 

Perché viene chiesto ora e non a tutti: “Abbanoa ha ereditato una miriade di "variazioni sul tema" da parte dei precedenti gestori del Servizio idrico integrato. C'erano Comuni o Gestori che già richiedevano il deposito cauzionale, altri soltanto in parte o per niente”. Quindi ci sono stati utenti che al momento dell’attivazione dell’utenza hanno pagato il deposito, altri che non lo hanno fatto (perché non gli è stato richiesto), altri che ne hanno pagato solo una parte, tutto questo in base ai regolamenti dei Comuni o Gestori che amministravano l’erogazione dell’acqua PRIMA di Abbanoa.

Quanto pagare? Come è stabilito? Le utenze Abbanoa non sono tutte uguali: sono infatti classificate in base alla loro utilità. Troviamo sul sito dell’ente un elenco di ben 15 tipologie d’utenza, ad ognuna delle quali è assegnata una cifra relativa al deposito cauzionale. Si parte dalle utenze domestiche residenti a euro 55,39 fino alla cifra esorbitante di 9180,00 per utenza acqua di riuso non domestica. Tra queste troviamo che le utenze di pubblica utilità pagano 959,00. Facile quindi capire l’importo recapitato alla Parrocchia di Sarule, che è stata inserita come tipologia CUPI, “pubblica utilità”. Quattro utenze CUPI con 950 euro di bolletta a titolo cauzionale ciascuna, perché classificate come di pubblica utilità.

Per la Parrocchia, e per tutte le utenze che, come in questo caso, hanno ricevuto o riceveranno importi da pagare come questo si tratta di un vero e proprio salasso, soprattutto di questi tempi, con la difficoltà a reperire i soldi. Nel caso della parrocchia di Sarule, don Roberto parla in termini accesi, “è una vergogna – ci dice -  e dobbiamo evitare che la gente che non può farsi sentire continui a pagare. La parrocchia di Sarule deve versare una cauzione altissima a fronte di consumi effettivi ridicoli, sopratutto per quanto riguarda due edifici religiosi”.

Abbanoa dal canto suo, non gode di ottima fama verso i suoi utenti, molti dei quali spesso si vedono recapitare conti salati, e hanno grosse difficoltà a dialogare con l’ente. L’invito all’ente regionale a una rimodulazione degli importi, e a un’attenzione maggiore verso il caso specifico, come quello della Parrocchia di Sarule.

LEGGI IL PARERE DI ALTROCONSUMO SULLA LEGITTIMITà DELLA RICHIESTA DI ABBANOA


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