Finalmente si parla del tema “Rifiuti” nei toni e modi utili alla causa: cambiamento, aggiornamento e superamento. Onore dunque, ai dieci Consiglieri regionali, firmatari della mozione presentata ieri mattina alla Giunta Pigliaru. Il problema della gestione dei rifiuti torna puntualmente alla ribalta nel momento in cui i Comuni sono “costretti” a tassare le famiglie per coprire i costi dello smaltimento; l’illusione e la promessa di tariffe più basse con una raccolta differenzia virtuosa, sono state ampiamente mancate. La situazione del Comune di Sarule nell’Unione Comuni Barbagia, è emblematica nel suo paradosso: da una parte si ottimizzano i costi di gestione con il nuovo appalto rifiuti (aggiudicatosi dalla Econord) inferiore al precedente di circa 200.000,00 euro, dall’altra la nuova “T.A.R.I.” che grava interamente sui nuclei familiari. Questo perché i Comuni non possono più coprire coi fondi del bilancio, una parte dei costi per la gestione rifiuti (il Comune di Sarule fino al 2013 lo faceva per il 23% circa).
Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, e nonostante l’informazione preventiva, l’ampia pubblicizzazione anche in sede di Consiglio comunale sull’argomento, i cittadini non capiscono, e non accettano. Giustamente, dico io.
Parlare ancora di incenerimento, quando altre culture (vedi i paesi nordici) hanno ampiamente dimostrato, da vent’anni a questa parte, che il ciclo virtuoso dei rifiuti è un business bilaterale per chi differenzia e per chi ricicla, equivale a sentirsi analogici in un mondo digitale: semplicemente superati.
Eppure quando ci siamo riproposti di acquistare una “PesaRifiuti” per vetro e lattine, che ne restituisse il valore in buoni spesa presso le attività commerciali di Sarule, abbiamo dovuto fare i conti con la burocrazia del bilancio e del Patto di Stabilità; obbiettivo rimandato, sia chiaro.
Sapere però, di realtà nazionali e regionali, e penso a Vedelago (TV) e Tergu (SS), che con impianti innovativi di estrusione smistano, trattano e riutilizzano direttamente gran parte del rifiuto secco, limitando e annullando il processo di incenerimento, apre nuove vedute in materia ambientale. Il mio ideale sarebbe un Comune che “paga” i rifiuti alle famiglie perché nel frattempo ne incassa direttamente la vendita e le premialità accessorie; un sogno.
Allora spero vivamente che questa mozione sia l’inizio del percorso obbligatorio verso l’unica cura possibile al consumismo moderno: il riciclo.
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