La Coldiretti lancia l’allarme per lo smaltimento degli scarti di macellazione animale. Lo fa nei giorni dell’anno più impegnativi per i macellatori sardi che hanno a che fare con migliaia di agnelli.
La preoccupazione dei due massimi dirigenti dell’Associazione agricola, Battista Cualbu e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore regionale, arriva a 10 giorni dal sequestro nello stabilimento Lem di Thiesi di una tonnellata di rifiuti animali da parte del Corpo forestale e della Procura di Cagliari.
In pratica è stato scoperto (secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine) che la società napoletana, una delle poche nell’isola a trattare lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla lavorazione animale, anziché smaltire gli scarti suini nel forno del Tecnocasic, a Macchiareddu, li trasportava in Continente, in provincia di Napoli, per trasformarli in farine animali. Operazione ovviamente proibita con le carni sarde a causa della peste suina.
Non essendovi più questa società, “giustamente chiusa” sostengono Cualbu e Saba, rimane per la Sardegna il problema dello smaltimento degli scarti di macellazione, in particolare adesso sotto Natale.
“Ci ritroviamo alla vigilia di Natale – scrivono dalla Coldiretti -, nel periodo di maggior produzione per i macellatori sardi, senza avere certezza dello smaltimento degli scarti di macellazione”. Per questo chiedono un intervento “rapido e tempestivo da parte del presidente Pigliaru e della sua Giunta perché si rischia un’emergenza sanitaria non essendo la Sardegna dotata di strutture adeguate ad assorbire grandi quantità di questo tipo di rifiuti in un brevissimo lasso di tempo”.