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Piero Marteddu (La Base). Il superamento della lezione frontale è nei fatti

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La lezione frontale continua ad avere indubbio valore educativo, formativo e didattico, quando, in particolare, si tratta di offrire molte informazioni ad un numero consistente di alunni. D'altro canto, però, molte autorevoli ricerche spingono verso il superamento della preponderanza della lezione frontale ancora troppo forte e preminente nelle attività didattiche di molte scuole. Quando in classe si tratta di rielaborare, di discutere, di confrontarsi, di scambiarsi gli apprendimenti, i limiti della lezione frontale possono essere superati affiancando altri approcci, peraltro oggi già diffusi in molte scuole della Sardegna. Le indicazioni teoriche che invitano al superamento della preponderanza della lezione frontale sono diverse e tante se ne possono citare. Ma ciò che conta, in definitiva, è che occorre passare da metodologie di insegnamento dove l'attore principale è il docente a metodologie dove gli attori sono i ragazzi e il docente è sempre più il regista del processo apprenditivo. In sostanza bisogna favorire le abilità di discussione e di confronto degli alunni che non possono essere solo passivi ascoltatori e fruitori di informazioni, ma devono avere, nel processo di apprendimento, un ruolo più attivo e partecipativo. Oggi più che mai occorre convincersi che non è l'insegnante la principale fonte di apprendimento per gli alunni: ci sono agenzie e reti informative molto più potenti della scuola, di cui i ragazzi si servono con grande abilità; pensiamo agli smartphone e ad internet, ormai di uso comune. Ben vengano allora gli strumenti dell'innovazione tecnologica, a partire dalle L.I.M (lavagne interattive multimediali), già presenti in molte scuole della Sardegna, che aiutano positivamente a superare il concetto tradizionale di lezione frontale. L'auspicio è che su questo versante la Regione investa maggiori risorse per formare i docenti titolari di classe e, possibilmente, per introdurre, sin dalla scuola primaria, la figura del docente specialista. E che la Sardegna possa essere, negli anni a venire, all'avanguardia nell'innovazione delle metodologie didattiche e dell'apprendimento.

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