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Il professor Biggio ai giovani di Sarule: "Non bruciatevi il cervello con l’uso di sostanze stupefacenti e alcoliche, ma proteggetelo perché ogni abuso si paga con il passare degli anni"

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Nonostante gli innumerevoli impegni connessi alle prestigiose cariche ricoperte nel mondo scientifico, lo studioso di fama internazionale,  prof. Giovanni Biggio, ordinario  di Neuropsicobiologia dell’Università di Cagliari, con grande disponibilità, ha voluto dedicare un'intera giornata alla comunità di Sarule, incontrando i ragazzi delle scuole medie durante la mattinata e gli adulti nel pomeriggio.

Il messaggio del neuro scienziato prof. Biggio è arrivato forte e chiaro: “Non bruciatevi il cervello con l’uso di sostanze stupefacenti e alcoliche, ma proteggetelo perché ogni abuso si paga con il passare degli anni”.
Così, durante l'incontro svoltosi nella mattinata di martedì 10 febbraio, ha messo in guardia i giovani studenti di Sarule, sulla pericolosità di alcool, canapa indiana, cocaina, eroina e allucinogeni: l’uso uccide i neuroni.

Oltre che una lezione scientifica di alto livello, quella del prof. Biggio è stato un confronto aperto e chiaro, tra un educatore e un gruppo di adolescenti sulla pericolosità delle varie droghe: canapa indiana, eroina, cocaina e alcol. Lo studioso, nello sconsigliare lo sballo del sabato sera, ha invitato i ragazzi delle scuole medie di Sarule a considerare i gravissimi rischi connessi all'uso di sostanze stupefacenti e psicotrope che danno l’illusoria sensazione  di un benessere artificiale che dura poco e che per riprovarlo con la stessa intensità occorre imbottirsi di dosi sempre maggiori di questi veleni che invecchiano precocemente dapprima alcune aree del cervello e successivamente in maniera irreparabile l’attività elettrica dei neuroni.

I giovani devono cercare altre gratificazioni attraverso diverse forme di soddisfazioni, nei risultati scolastici, nelle attività sportive, nel coltivare le amicizie, nella condivisione con gli altri e nell'impegno sociale. Inoltre una buona notizia per i nostri giovani: è provato scientificamente che il gioco degli scacchi e della dama (particolarmente diffuso nel paese grazie alla presenza di un attivissimo Circolo damistico) potenzia le attività cerebrali e favorisce lo sviluppo di alcune aree del cervello.

Al contrario, ha evidenziato che certe "trasgressioni" si pagano spesso con la stessa vita. Basta pensare all'elevato numero di giovani che muoiono in incidenti stradali perché guidano sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Rispondendo alle domande dei ragazzi lo studioso, ha evidenziato che non esistono droghe "leggere"che fanno meno male. Oggi sappiamo che si può morire anche per gli effetti della cannabis, e che tutte le sostanze fanno vivere dapprima "il paradiso", e con il passare del tempo "l’inferno". I ragazzi non devono dimenticarsi che le canne, la cocaina, l'eroina, l'ecstasy, distruggono il cervello e di conseguenza provocano gravi forme di psicosi e depressioni da cui è molto difficile guarire. Le droghe e in particolare l’alcool, nel cervello degli adolescenti, ancora in via di formazione, provocano la morte. Infatti modificano il funzionamento delle stesse cellule cerebrali.
Il farmacologo ha inoltre messo in guardia i ragazzi dall’uso di alcuni profumi, deodoranti e sali da bagno, in modo particolare da quelli acquistati via internet. Ha riferito che recenti ricerche hanno individuato, in alcuni di questi prodotti di largo consumo nel mondo giovanile, la presenza di molecole altamente pericolose per la salute. Esorta quindi a prestare attenzione nella scelta di tali prodotti.
Infine, il prof. Biggio, ha ricordato l’importanza della vita intrauterina. Gli stili di vita della madre influenzano il futuro nascituro già nell’utero materno. Il bambino nella vita intrauterina acquisisce una serie di informazioni che gli ritorneranno utili quando interagirà con il mondo esterno. E’ stato dimostrato scientificamente che si impara prima ancora di nascere. Per questo è importante ogni stadio della vita umana.

"Per gli studenti presenti alla conferenza, seguita con molta attenzione, dimenticandosi persino della ricreazione, e partecipando con numerose domande sul tema trattato, è stata sicuramente un'indimenticabile opportunità di crescita", a sostenerlo è l'Assessore ai Servizi Sociali Giovanna Piredda, la quale in apertura dei lavori del pomeriggio ha affermato: “Il convegno, è un'occasione importante, oltre che per i ragazzi che hanno saputo apprezzare e sicuramente faranno tesoro dei consigli di Prof. Biggio, molto utile anche per noi adulti, per i genitori, per gli insegnanti e per gli educatori e per quanti svolgono funzioni educative specialmente per i suggerimenti e gli esempi concreti sui fattori protettivi e sulla prevenzione efficace".

Entusiasta dei risultati del convegno anche il Sindaco di Sarule Mariangela Barca la quale ha commentato: “Ben vengano queste iniziative se servono ad acquisire maggiore consapevolezza sui rischi connessi ai frequenti comportamenti irresponsabili cui ricorrono con molta superficialità molti giovani assumendo alcool e droghe, troppo spesso sottovalutati anche dagli adulti,  bisogna pensare a politiche sociali di prevenzione primaria  sempre più efficaci ed incisive”.
 

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