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L'importanza dell'autonomia scolastica per Fonni nella manifestazione di stamattina

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Si è svolta questa mattina la manifestazione a sostegno dell’autonomia del globale di Fonni. Serrande abbassate per un paio d’ore, consiglio Comunale straordinario all’aperto, e un corteo per protestare contro le decisioni derivate dal nuovo piano di dimensionamento scolastico. La piazza don Burrai affollatissima e una partecipazione oltre ogni aspettativa per alzare la voce contro la Regione e contro le decisioni imposte senza una consultazione territoriale.

L’istituto globale di Fonni racchiude al suo interno tutti i livelli d’istruzione: dalla scuola materna al liceo, che nei nuovi piani della Regione verrebbe smembrato, e la sua gestione affidata al Satta di Nuoro, per quanto riguarda il Liceo, e al Podda di Nuoro o al comprensivo di Gavoi, per quanto riguarda materna, elementari e medie.

La protesta di oggi nasce per rafforzare le istanze presentate da amministrazione e lavoratori del globale, che sono già al vaglio della Regione, sui tavoli di assessorato alla cultura e su quelli della commissione consiliare preposta, la quale deciderà il  17 marzo le sorti di diverse realtà scolastiche dell’isola, tra cui anche Fonni.

La richiesta di mantenimento dell’autonomia presentata dall’amministrazione comunale in sede di conferenza provinciale era stata ignorata dai rappresentanti istituzionali, a ciò ne è seguito un documento da parte dei lavoratori del globale di Fonni, nel quale oltre ai numeri si rimarcava la condizione di presidio scolastico in un paese con forti disagi legati alla geografia del territorio.

I numeri di Fonni. Parlano chiaro i lavoratori del globale “abbiamo più di 450 tra bambini e ragazzi, - afferma Michelina Pirellas – che attualmente frequentano le scuole di tutti i gradi a Fonni. 370 sono iscritti alle scuole pubbliche e una ottantina frequentano le paritarie. Per questo non possiamo accettare l’idea di perdere la nostra autonomia”.

La richiesta di portare la segreteria da Gavoi a Nuoro. Intanto però alla decisione della Regione di spostare la segreteria di materna, elementari e medie a Gavoi, l’amministrazione comunale ha richiesto che venisse portata a Nuoro. Fonni e Gavoi distano solo 13 km, mentre Nuoro è ben più distante. Appare un po’ come un’anomalia questo fatto, e l’amministrazione dal canto suo l’ha argomentata con la mancanza di trasporti sufficienti tra i due paesi, ma il discorso va oltre e viene argomentato dai fonnesi con le seguenti motivazioni: “Gavoi possiede numeri inferiori a Fonni: 403 ragazzi di Gavoi, Ollolai, Lodine e Olzai, contro i nostri 450 - si fa portavoce Michelina Pirellas, - ma attenzione non vuole essere solo un discorso di numeri, non siamo contro il dialogo con Gavoi per una scuola del territorio, il problema fondamentalmente – emerso durante il consiglio comunale del 27 febbraio - è che se la segreteria venisse trasferita a Gavoi, le possibilità di riottenerla sarebbero inferiori rispetto al fatto di accorparla a Nuoro”.

“Quello che emerso oggi – continua Michelina - è la volontà di risolvere la questione del mantenimento dell’autonomia, e per il prossimo futuro, sviluppare delle azioni che portino i numeri del liceo ad essere superiori magari attraverso l’abbattimento di quel grave problema che è la dispersione scolastica dopo le medie  e che vede tanti ragazzi abbandonare gli studi, in un paese – continua Michelina – dove abbiamo un tessuto produttivo molto forte e che quindi ha sempre più bisogno di ragazzi qualificati”.

E il discorso territoriale? Gavoi ha perso la segreteria del Floris che ora è del Ciusa a Nuoro, Fonni, nel caso la richiesta del mantenimento dell’autonomia non venisse accolta si ritroverebbe con due segreterie a Nuoro. Discorso analogo per Desulo che l’anno scorso ha combattuto la battaglia per mantenere delle classi nell’alberghiero. Insomma, ogni paese combatte la sua battaglia, ma nessuno sembra ottenere granché e il territorio a poco a poco muore. Fonni può riottenere l’autonomia per un altro anno ma l’anno prossimo probabilmente si ritroverà a condurre la stessa battaglia.

“Il discorso territoriale interessa Fonni e interessa tutta la zona” risponde Michelina, facendosi interprete della volontà di una popolazione. “Noi siamo disposti a sederci a un tavolo e parlare di scuola del territorio, ad armi pari, e con la guida della politica, perché la volontà oltre che della popolazione dev’essere prima di tutto degli amministratori del territorio. Ma purtroppo la situazione attuale ci costringe ad affrontare il problema autonomia subito. Il dopo lo affronteremo portando avanti azioni per mantenere questi numeri, che ci permettono di mantenere il presidio scolastico. Contestualmente dovremo cercare il dialogo con il territorio. Purtroppo siamo consapevoli che se non vogliamo decisioni imposte da Cagliari, dobbiamo unirci a livello locale e far sentire la nostra voce”.

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