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OLZAI. Chiude il B&B per non pagare la SIAE e il canone speciale RAI

Un altro operatore chiede il parere legale all'assessore regionale del turismo

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OLZAI. Dalla Barbagia parte la protesta dei titolari dei bed and breakfast, dopo le richieste di pagamento dei diritti di "esecuzione musicale" inviate dall'agenzia Siae di Nuoro.

Per evitare il pagamento di questi onerosi balzelli statali, questa settimana un operatore di Olzai ha depositato in municipio una comunicazione di immediata cessazione dell'attività. Si tratta di Giuseppe Saccu, un pensionato che, poco più di due anni fa, aveva aperto il b&b Quattro G per offrire un minimo di servizi di accoglienza in un piccolo paese dove non esiste neanche una locanda.

La questione del pagamento dei diritti d'autore gestiti dalla Siae e dell'eventuale canone Rai maggiorato, ha coinvolto anche Barbara Azuni, da tre anni titolare dell'accogliente "B&B I Limoni" (link), primo bed and breakfast ufficiale del paese di Olzai.

Momentaneamente, Azuni ha deciso di proseguire l'attività ricettiva, ma ha inviato una lettera alla Regione per chiedere un parere in merito alla legittimità della pretesa di pagamento inoltrata dalla Siae.

Nella missiva – indirizzata direttamente all'assessore regionale al turismo Francesco Morandi e per conoscenza al Comune di Olzai – Barbara Azuni spiega che la SIAE ha inquadrato l'attività di b&b fra i "pubblici esercizi" soggetti al canone previsto dall'art. 58 della Legge n. 633/1941.

«Di conseguenza, per tutti i titolari di b&b con sede in Sardegna, dovrebbe scattare l'obbligo di pagamento – non solo dei diritti Siae, pari a € 168,00 – ma addirittura del canone televisivo Rai speciale (minimo € 203,70), dovuto da coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell'ambito familiare o che li impegnano a scopo di lucro diretto o indiretto.

Un costo totale di € 371,70 insostenibile per i titolari di b&b che operano in una piccola realtà come Olzai, purtroppo ancora lontana da importanti flussi turistici e quindi dalla possibilità di ottenere guadagni remunerativi dall'attività saltuaria di alloggio e prima colazione».

La pretesa della Siae – prosegue la proprietaria del b&b I Limoni – appare contrastante con i principi stabiliti dalla Legge Regionale n. 27 del 1998 (Disciplina delle strutture ricettive extra alberghiere), per mancanza dei requisiti di imprenditorialità e professionalità da parte dei titolari dei bed and breakfast che svolgono, come risaputo, un'attività a carattere saltuario.

Anche le linee guida per l'esercizio saltuario dei b&b – approvate dalla Giunta regionale con delibera n. 10/43 del 21 febbraio 2013 – hanno ribadito che «l'attività di b&b, così come definita dall'articolo 6 della L. R. n. 27/1998, si caratterizza primariamente per la assenza di servizi tipici di una struttura ricettiva a carattere imprenditoriale e, per tale motivo, non rappresenta e non deve essere intesa come una versione in scala dimensionale ridotta di una struttura ricettiva alberghiera: rappresenta infatti un modello di accoglienza basato sulla formula dell'alloggio familiare». (link)

Barbara Azuni, conclude la sua lettera ritenendo che l'obbligo di pagamento del canone Rai – ma ordinario e per uso privato – dovrebbe sussistere «solo in caso di detenzione di apparecchi idonei alla ricezione dei programmi televisivi nella residenza della famiglia del titolare del b&b, senza versamento di alcun canone Siae previsto per i pubblici esercizi».

Non resta che attendere il parere legale della Regione, per far luce sulla questione che sta mettendo in seria difficoltà i volenterosi titolari dei b&b funzionanti nei paesi del nuorese.

 

 

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