Gavoi. Sala consiliare piena ieri pomeriggio a Gavoi in occasione della presentazione del calendario ideato dalla Prociv-Arci per festeggiare i 12 anni del Festival del cinema italiano. Una sincera dimostrazione d’affetto da parte dei gavoesi nei confronti dei volontari dell’associazione, diventati insostituibili per il paese in tutti questi anni di attività. Commosso Giorgio Lai, che ha presentato il calendario. Un documento che racchiude per ogni mese i dodici anni di attività dell’associazione dedicati al Festival: ogni mese ritroveremo una edizione, con i film in gara, i premiati, le motivazioni. Un percorso, il loro, che ha visto concretizzarsi l’impegno sociale proprio nel Festival con il premio Tumbarinu d’argento. Manifestazione che nel corso delle edizioni ha ospitato grandi personalità del cinema italiano: da Silvio Orlando come miglior attore 2006, a Sandra Ceccarelli nel 2002, solo per citarne alcuni.  Eventi di rilievo culturale che hanno dato lustro non solo a Gavoi ma all’intero territorio. L’impegno che si è voluto rimarcare nell’incontro di ieri sera non è stato tanto quello mediatico, quanto quello sociale. “Era bellissimo ritrovarsi in piazza tutti uniti a vedere un film”,ricorda Giorgio Lai, “con la strumentazione artigianale che faceva tanto cinematografo, ma comunque tutti uniti, perché quello era il nostro scopo. Portare la gente ai rapporti di un tempo, nonostante la concorrenza del cinema domestico in tv. Ma se un film lo vedi da solo che gusto c’è?” Ed è proprio la funzione sociale di vedere un bel film, attraverso il quale la persona acquisisce sapere, si nobilita. “Perché crediamo che anche se sono tempi di crisi e il cinema potrebbe sembrare cosa superflua, rispetto ai reali problemi, la persona deve comunque avere un momento di svago e di fuga dalla realtà”. Il grazie dei gavoesi affidato alle parole della vice sindaco Marcella Mulas, che ha spiegato come “l’impegno sociale vada a braccetto con quello politico amministrativo” e anticipando che il Comune si sta adoperando per ristrutturare un edificio da mettere a disposizione delle associazione locali.