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Per l’agricoltura sarda non esiste neppure credito ma solo promesse

Comincia una nuova annata agraria senza politica creditizia

a cura della redazione
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Il credito è diventato un tabù per le aziende agricole sarde. Uno dei tasselli fondamentali per il rilancio del comparto è ignorato in via Pessagno da dove arrivano solo annunci.

“Da tempo sollecitiamo l’assessorato all’Agricoltura per l’attivazione di una seria e lungimirante politica creditizia – ricorda Battista Cualbu, presidente regionale della Coldiretti – ma visti i risultati deduciamo che il capitolo non interessi, pur continuando a definire l’agricoltura il motore che trascinerà fuori dalla crisi l’economia sarda. Definizione questa che alla luce dei fatti diventa irritante”.

“Eppure è necessaria – prosegue sulla stessa linea il direttore Luca Saba – ed è attesa da tutto il mondo delle campagne che invece sta cominciando la nuova annata agricola ancora una volta azzoppata rispetto agli altri settori e ai colleghi delle altre Regioni, dove assessori solerti hanno intelligentemente attivato nei tempi giusti una serie di strumenti. E’ di questi giorni, per esempio, la notizia arrivata dalla regione Emilia Romagna, dove sono stati stanziati 1milione 500 mila euro che permetteranno di abbattere il costo del denaro per il credito di conduzione fino a 1,25 punti percentuali, rispetto ai tassi applicati normalmente dalle banche e l’attivazione di un volume complessivo di finanziamenti per oltre 100 milioni di euro. Prestito di conduzione che è sfruttato anche dalla Toscana e dal Piemonte”. 

“Come abbiamo sottolineato più volte – spiegano Cualbu e Saba –, per rilanciare l’agricoltura la Regione dovrebbe farsi promotrice di un accordo condiviso con la Sfirs e le Banche per realizzare un piano di ristrutturazione e riposizionamento del debito che consentirebbe alle imprese e alle cooperative di mettere una pietra sopra alle difficoltà che si trascinano dal passato. Cosi come servirebbero politiche di credito agevolato come il prestito di conduzione e il microcredito già sperimentato con successo in altri settori”.  

“Iniziative serie e concrete che sarebbero dovute essere realtà da più di un anno – precisa Luca Saba -. Invece ci siamo dovuti accontentare degli annunci (che sono anche peggio del silenzio) e delle solite e rinomate sfortune dell’assessore circondata dalla mala sorte che ostacola ogni sua virtuosa iniziativa. Ultima in ordine di tempo per il credito, la Sfirs, che a luglio aveva un serie di impegni”. 

“Un poco di serietà non guasterebbe – secondo Battista Cualbu -. Prendiamo atto che in Giunta l’agricoltura non è presente, purtroppo non siamo rappresentanti. Quando non si è capaci di risolvere l’ingiustizia del refresh, di mettere in moto una politica creditizia per il comparto, ma solo di sottovalutare i problemi e addossare a terzi le proprie incapacità è giusto tirare le somme, prendere atto del fallimento e fare le conseguenti scelte”.

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