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Biblioteca Satta: presente e futuro nei progetti dei nuovi amministratori

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Con implacabile puntualità, arriva ogni anno il forte grido di aiuto una tantum, proveniente da Piazza Asproni Biblioteca Sebastiano Satta. Questo perché si intenderebbe ragionare come nel passato, il tempo in cui si è praticata la politica del capello in mano, magari con contorno di folklorismo, sino alle sceneggiate furbesche dei roghi in piazza. Acqua passata; rimane, negli annali della nostra piccola storia, la tragica dimensione di una politica locale, assegnata agli Enti responsabili, incapace di produrre un progetto sul quale costruire il necessario consenso istituzionale.

Ci si è incartati, con il commissariamento del 2011, in disquisizioni giuridiche sul tipo di assetto da assegnare al Consorzio, con la soppressione delle Comunità Montane e ora si rischia di commettere lo stesso errore a fronte di un sostanziale disimpegno della Provincia che ha di fatto ridotto a un terzo il contributo che ha sempre conferito.

Occorre un deciso cambio di passo e una nuova visione delle nostre istituzioni culturali, compresa evidentemente la loro “madre”, ovvero la Biblioteca  Sebastiano Satta e i suoi  operatori che l’hanno, nonostante tutto, tenuta in vita e fatta crescere.

Non possiamo più affidarci esclusivamente alla discontinua ed episodica beneficenza dell’assessore regionale di turno. La cultura è il terreno sul quale il Presidente Pigliaru scommette e sfida il futuro delle aree marginali e delle future generazioni; siamo qui a raccoglierla la sfida, con azioni e impegni di sistema,  cui la Regione non può sottrarsi.

E’ tuttavia arrivato il momento in cui, oltre a un rinnovato coinvolgimento dei Comuni della Provincia, debbono ruolo un ruolo fondamentale anche i protagonisti locali del mondo della cultura, delle imprese, dell’editoria, della cooperazione, dei lavoratori come pure i numerosi intellettuali nuoresi sparsi per il mondo. Rifuggiamo dall’idea al ribasso che vede la Biblioteca esclusivamente un rifugio per intellettuali -o sedicenti tali- in cui si leggono i quotidiani gratis, si danno a prestito libri o si presentano poesie e romanzi; è e deve essere invece un presidio formativo e informativo, con approfondimenti settoriali innovativi, per le future generazioni anche, appunto, del mondo dell’economia reale.

Sarà forse il caso di non concentrare tutte le energie su organismi di imminente costituzione davanti ai quali ci si dovrebbe inchinare solo per la presenza dell’aggettivo “culturale” e di dare immediata disponibilità a contribuire stabilmente all’esistenza della Biblioteca Satta, in vista della costituzione dell’assetto istituzionale che, nell’ambito di un dibattito condiviso dalle forze politiche, potrebbe includere anche i privati.

Tutti noi abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti della Satta; iniziamo a saldarlo. Il Comune di Nuoro è pronto a fare la sua parte.
 

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