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Coldiretti. "Crescita incontrollata della fauna selvatica: i dati sugli incidenti stradali"

a cura della redazione
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La fauna selvatica è un'emergenza nazionale che investe a pieno anche la Sardegna. E' di oggi una nuova tragedia: un uomo ha perso la vita a Serravalle, in provincia di Pistoia  dopo essere stato colpito violentemente da un cervo.

Una ulteriore tragedia che si unisce ai dati drammatici emersi dell’Osservatorio Il Centauro - ASAPS, in occasione della divulgazione delle statistiche Istat sugli incidenti stradali. Nei primi nove mesi del 2015 sono 18 le morti causate da incidenti con animali selvatici, il 64 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell'anno prima quando furono 11.

In totale, gli animali selvatici sono alla base di 148 incidenti significativi, di cui 139 sulla rete ordinaria e 9 in autostrada o extraurbana principale, nei quali sono rimaste ferite 109 persone oltre ai 18 decessi.

“E' da tempo che stiamo denunciando questo problema che non riguarda solo chi lavora la terra ma tutta la società e gli automobilisti in particolare – denuncia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. E' un'emergenza sociale sottaciuta, sottovalutata colpevolmente dal mondo politico”.

“Questi dati - spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - sono in realtà solo la punta di un iceberg poiché spesso gli incidenti di questo tipo non vengono neppure denunciati e tanto meno analizzati con statistiche specifiche da parte dell’Istat.

L’escalation dei danni, degli incidenti e delle aggressioni, che hanno causato purtroppo anche vittime, è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in Italia che quest’anno - continua il direttore - ha probabilmente superato il milione, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città”.

Negli ultimi dieci anni il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato poiché secondo l’Ispra sul territorio nazionale sarebbero stati presenti non meno di 600mila cinghiali nel 2005 per passare a 900mila nel 2010 ed ora nel 2015 sono oltre il milione secondo le stime della Coldiretti.

“La proliferazione non si limita solo ai cinghiali ma riguarda anche i cormorani – ricorda il presidente Battista Cualbu -. Nell'oristanese dal 2008 al 2014, sono aumentati dell'86,50 per cento, passando dagli 8.384 del 2008 ai 15.636 del dicembre del 2014. La musica non cambia se parliamo di cornacchie o di cervi. Di questi ultimi nel Medio Campidano e nell'Arburense in particolare, si se ne contano 28 capi per km quadrato rispetto ai 7 di media europea. Le campagne del centro Sardegna sono addirittura invase pure dalle nutrie.  La loro proliferazione sta mettendo in pericolo la sicurezza nelle aree rurali e periurbane. Stanno invadendo e devastando i campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone. A livello nazionale si stima un totale di danni di quasi 100 milioni di euro nell’ultimo anno, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche vittime”.

“Non è quindi più solo una questione di risarcimenti – precisa Coldiretti Sardegna, sottolineando comunque che il milione di euro stanziato dalla regione quest'anno è irrisorio e non basta neppure per i danni dei cormorani - ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne ma anche nelle aree periferiche delle città. Per questo – conclude – chiediamo una riforma della disciplina che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio”.

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