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Lettera aperta di Salvatore Usula

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 Agli Amministrato Sardi

Presidenti, Sindaci, Assessori Consiglieri Regionali

e.p.c.

Media Regionali e Nazionali

 

Oggetto: lettera aperta sul "Modello Assistenziale Sardegna".

 

La recente battagli sul FNA (fondo non autosufficienza) ha visto molti malati SLA Sardi lottare per tutte le gravi non autosufficienze per diffondere il Modello Sardegna.

Il Comitato 16 Novembre Onlus ha sposato il sistema delle Politiche Sociali RAS (Regione Autonoma Sardegna) in occasione del quarto raduno SLALEONI che ha visto un convegno molto interessante con presenze bipartisan e un rappresentante dell'assessorato. In tale convegno tutti hanno messo in risalto le peculiarità virtuose, ma sopratutto i grandi risparmi dell'assistenza indiretta, in particolare nei PAI(piani assistenziali individualizzati).

Mi sembra doveroso ricordare che sono oltre 30.000 i PAI relativi alla legge 162/98 ed oltre 1.000 i PAI del "ritornare a casa". Il risparmio del solo "ritornare a casa" si puo quantizzare in almeno 30 milioni per mancate rette in RSA(residenze sanitarie assistenziali), ma sopratutto in mancati ricoveri.

La 162/98 misura la civiltà di una comunità, aldilà dei cospicui risparmi nei ricoveri in strutture,: non dimentichiamoci che ci sono molti gravi ed anche gravissimi. La cosa impagabile è dare la possibilità a tanti giovani disabili di avere una vita indipendente, degna di uno stato civile.

Nell'incontro del 31 ottobre scorso con i Ministri Balduzzi e Fornero l'On. Marco Espa, coadiuvato dal Presidente Cappellacci e dall'Assessore De Francisci, hanno illustrato e documentato le principali peculiarità del Modello Sardegna. Il Presidente si è impegnato ad illustrare il modello in Conferenza Unificata Stato Regioni.

Il Comitato 16 Novembre ha presentato i criteri del FNA, per le gravi non autosufficienze, che sarà di 315 milioni,  più 300 milioni per il sociale, (16,5 milioni in totale per la Sardegna) partendo dalle recenti linee guida del 7 novembre del "ritornare a casa". In concreto: sono riportati i quattro punti del progetto più altri due aggiuntivi..

In Italia non esiste una classificazione, in Sardegna, oltre ad esistere è applicata: una grande soddisfazione in mezzo ad una marea di problemi che attanagliano l'isola.

Nella Regione Lazio l'assistenza domiciliare per i gravissimi, è demandata agli infermieri, mediamente 16 ore al giorno ed un costo annuo di 180.000€ (tanto ripiana lo stato). La cosa incredibile è che ci sono pazienti assistiti 24 ore su 24, altri solo 2 su 24, roba da terzo mondo.

In Sardegna, siamo parsimoniosi, riduciamo gli accessi infermieristici sostituendo, per l'assistenza di base, con assistenti formati e infermieri Case Manager. Partirà un mio progetto sperimentale, sponsorizzato dal Presidente Cappellacci e dall'Assessore De Francisci, che consentirà risparmi di almeno il 60%, migliorando l'assistenza, un tentativo coraggioso che potrebbe cambiare il sistema.

Il Modello Sardegna va potenziato da subito, in particolare vanno attuati i seguenti incrementi:

a)       Portare il finanziamento "ritornare a casa" a 24.000€, costo totale 4 milioni, 1.000 PAI.

b)       incrementare il contributo straordinario del "ritornare a casa" da 18.000€ a 23.000€, costo totale 0,5 milioni, 100 PAI.

c)       Incrementare a 18.000€ i gravissimi della 162/98, costo totale 2 milioni, 1.000 PAI.

d)       I punti a+b+c verranno finanziati dal riparto al FNA che sarà di 8,5 milioni, certamente superiore agli 6,5 milioni investiti.

Concludo dicendo che i Politici Sardi hanno una sensibilità e un acume bipartisan notevole, da 10 anni hanno investito nel sociale ottenendo qualità, quantità, risparmi. Abbiamo creato un modello virtuoso invidiabile, da esportare. Non fermiamoci, miglioriamoci, teniamo in casa disabili, solo così potremo permetterci ospedali e residenze d'eccellenza, il sociale è l'investimento del futuro.

Monserrato, 28 dicembre 2012

Salvatore Usala

Segretario Viva la Vita Sardegna Onlus

Segretario Comitato 16 Novembre Onlus

Membro Commissione Regionale SLA

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