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Orani. Inizia il conto alla rovescia per l’apertura dei nuovi spazi espositivi del museo Nivola.

Sabato 20 ottobre l’inaugurazione.

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ORANI. A Orani è partito il conto alla rovescia per il grande evento, atteso ormai da due lustri, e ora sempre più vicino. Sabato 20 ottobre, alle 18, verranno infatti inaugurati i nuovi spazi espositivi del Museo Nivola.
Il completamento del Museo con il riallestimento integrato con i Nuovi spazi espositivi è il traguardo di un’impresa complessa che ha occupato circa 10 anni di fatiche e di sacrifici. Un’impresa di tale portata non può che essere il completamento funzionale delle strutture museali dedicate all’opera di Costantino Nivola, alla scultura, pittura-disegno- nel suo contesto storico.
L’esposizione “storica” nel Vecchio Lavatoio, ridotta quasi elusivamente alla scultura marmorea, ad una riflessione distesa ha presto mostrato la sua strutturale limitatezza. Essa avrebbe potuto rappresentare l’ultima porzione dell’attività di Costantino, e neppure a pieno. Eludeva quasi completamente il periodo più originale e creativo legato all’invenzione del sand-cast e all’innovazione del rapporto fra scultura e architettura.   Dunque era davvero necessario uno spazio importante capace di ospitare l’intero percorso del grande artista nato a Orani nel 1911 e morto  il 5 maggio del 1988.
Così, frutto di una sinergia di idealità e di sforzi. La Regione Sardegna, il Comune di Orani e la Famiglia Nivola sono stati i motori di questo percorso di sicuro ne sono stati i motori di questo avvincente percorso che segna, senza ombra di dubbio per il Museo Nivola e per la Fondazione, una nuova era. Ma una persona va sopra tutti ricordata come la vera magna mater non solo della parte storica, ma anche del riallestimento comprendente i Nuovi Spazi: Ruth Guggenheim Nivola. Per questo non poteva mancare nell’esposizione un suo Gioiello, icona della raffinatezza della sua eccezionale personalità.
Nella nuova esposizione i visitatori potranno ammirare delle autentiche chicche della vastissima produzione nivoliana, come i progetti non realizzati in Sardegna e in America. Lamiere, tra cui quella gigante della maschera, legni, sand – cast, tele, un’ampia gamma di terrecotte.
Il progetto d’ampliamento delle strutture museali è inserito in un contesto paesistico e ambientale di notevole pregio. Il museo si trova, infatti, ai piedi di un colle dominato dalla chiesa di San Francesco.  Il compendio museale conta su tre edifici nei quali sono collocati gli spazi amministrativi e le sale espositive. I secondi corrispondono a due padiglioni inseriti all’interno del parco.
Gli uffici e gli spazi amministrativi sono celati da un terrapieno incastonato nel colle. Lo spazio espositivo maggiore dedicato ai marmi e ai bronzi è stato inserito all’interno del vecchio lavatoio di Orani, edificio costruito durante il fascismo, dopo la demolizione di un preesistente lavatoio. La struttura originaria è stata inaugurata nel 1995 dopo il recupero su progetto degli architetti Peter Chermayeff e Umberto Floris.

LA STORIA DEL NUOVO ALLESTIMENTO
L’amministrazione Comunale di Orani indice nel febbraio del 2007 un concorso di progettazione architettonica a procedura aperta per il progetto d’ampliamento delle strutture dedicate in Orani all’opera di Costantino Nivola. L’obiettivo posto vuole rispondere sostanzialmente all’esigenza di promuovere maggiormente l’accesso al museo, il che richiede spazi espositivi più ampi e più articolati, nei quali far emergere una visione più globale e filologica, dividendola in dodici settori corrispondenti ai molteplici aspetti dell’opera di un artista completo, che spazia tra architettura, scultura, pittura, disegno e urbanistica. Il museo dovrà inoltre porre l’accento sul connubio tra l’artista e i legami con i suoi luoghi d’origine. Il concorso di idee viene vinto dall’architetto zurighese – algherese Gianfranco Crisci che ha poi progettato gli attuali nuovi spazi museali.


IL PROGETTO

L’ampliamento degli spazi espositivi si divide in una parte all’aperto e nel museo propriamente detto. Gli spazi esterni formano una corte di circa  270 metri quadri che amplia gli spazi espositivi esterni, sospendendoli sul declivio del “Cantaru” (la collina dove sorge il museo). La corte ha un carattere urbano che rappresenta l’ultima propaggine del quartiere di San Lorenzo e funge da invaso che raccoglie e condensa in un punto focale i sipari ambientali caratterizzanti il paesaggio. La canaletta dell’acqua è ripresa ed estesa lungo la nuova terrazza e funge da traccia che conduce all’ingresso del nuovo museo. Questo belvedere di carattere contemplativo raccoglie le grandi plastiche ora collocate in una zona d’ombra tra il vecchio lavatoio e gli spazi amministrativi.
IL MUSEO E IL PERCORSO ESPOSITIVO

Le sale espositive sono collocate sotto la corte. Si accede alle sale tramite un volume posto al limite della corte e dopo aver abbracciato, prima di entrare, con un ultimo sguardo il vasto paesaggio che si apre a valle. L’ingresso rappresenta uno spazio introduttivo alle sale ed è fornito di un ascensore e di una rampa di scale per la discesa agli spazi espositivi. Il percorso espositivo è fluido, le sale (di complessivamente 360 mq) sono intervallate da setti e ampi lucernari che si alternano strutturando lo spazio in ambiti espositivi distinti ed aperti, che permettono la lettura dei singoli aspetti dell’opera di Nivola e insieme del carattere unitario che li lega. La luce naturale punteggia il percorso con sprazzi di luce diretta in concomitanza di infissi che si aprono su precisi scorci del paesaggio. Un lucernario zenitale, un canon-lumière accende lo spazio dedicato alle ceramiche e avvicina la luce alle opere in modo da esaltare le sottili trame delle opere ceramiche nivoliane. Percorsa l’esposizione si approda ad una rampa di scale che lega gli spazi sottostanti la corte al vecchio lavatoio. Lo spazio si restringe prima di espandersi nuovamente all’interno della sala dei marmi e dei bronzi celebrati dagli infissi arcuati del “Cantaru”, dove si conclude il percorso espositivo.
“Il nuovo allestimento vuole mostrare il vero Nivola, la sua poliedricità inventiva e tecnica, la grande capacità creativa e innovativa sia nell’utilizzo dei materiali che nella proposta discreta di un’arte attenta ai valori umani universali e sempre rivolta ad intenti civici>, ha detto il Presidente della Fondazione Nivola Ugo Collu, <il Museo è anche un monumento alla collaborazione e al sacrificio di tutti i soggetti coinvolti: dalla Regione, al Comune di Orani, alla Famiglia, agli amministratori che vi si sono susseguiti”.

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