Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Nuoro. Come consumare meno territorio.

Le proposte di Idea Comune vengono discusse in consiglio Comunale.

Condividi su:

Nuoro. Finalmente, dopo un anno dal suo deposito, arriviamo alla discussione di una mozione per noi fondamentale e che ci ha visto e continua a vederci attivi sul territorio per la sensibilizzazione dei nostri concittadini su una tematica, quale quella dello stop al consumo del territorio, divenuta centrale anche nel dibattito politico italiano ed europeo.
Questa mozione, sostenuta da 500 firme raccolte tra i nostri concittadini, tra i quali ci ha fatto piacere ritrovare alcuni assessori e consiglieri comunali, aveva quale primo obiettivo quello di aprire una riflessione in vista dell’approvazione del nostro PUC, che come abbiamo più volte denunciato nelle sue attuali previsioni, prevede un CONSUMO di suolo variabile a seconda dell’indice di zona medio, tra i 18,5 e 55 ettari di territorio nuorese!
Ad ogni modo speriamo che la discussione odierna serva comunque da stimolo in vista del nuovo passaggio consiliare dello strumento urbanistico. Ma soprattutto che possa essere una valida base di partenza nello studio di una serie di politiche di incentivazione alla riqualificazione e riconversione dell’esistente, possibilmente anche in chiave di risparmio energetico, che nel PUC recentemente approvato dal Consiglio comunale non ha in realtà trovato alcun rilievo e sostegno.
Questa mozione chiede pertanto alla nostra giunta di aderire alla campagna nazionale promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e per il Paesaggio, denominata “Salviamo il paesaggio e difendiamo i Territori” e precisamente di partecipare al censimento mirato dei beni di proprietà e/o comunque a disposizione dell’amministrazione comunale, tramite la compilazione del modello allegato alla mozione, magari estendendo tale ricerca anche agli edifici privati, partendo dai recenti dati sulla riscossione dell’IMU sugli alloggi sfitti, così da poter avere un quadro completo del numero degli immobili esistenti nel territorio comunale, delle loro condizioni  e dell’effettivo utilizzo degli stessi, anche al fine di poterli eventualmente assegnare a privati, associazioni od enti che ne facciano richiesta.
Quando la mozione è stata presentata il Forum aveva stabilito un termine entro il quale il modello avrebbe dovuto essere  presentato , scadenza che attualmente è stata di fatto abolita, trasformando in permanente il censimento, così rimettendo nei termini anche il Comune di Nuoro che potrebbe tuttoggi  aderire alla campagna!
Perché sollecitiamo così attivamente la discussione sul problema del  consumo di suolo? Perché sulla base di recentissimi studi dell’ISPRA (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Governo) “negli ultimi anni in Italia il consumo di esso  è cresciuto ad una media di 8 metri quadrati al secondo e la serie storica dimostra che si tratta di un processo che dal 1956 non conosce battute d’arresto. Si è passati dal 2,8% del 1956 al 6,9% del 2010, con un incremento di 4 punti percentuali. In altre parole, sono stati consumati, in media, più di 7 metri quadrati al secondo per oltre 50 anni. Il fenomeno è stato più rapido negli anni 90, periodo in cui si sono sfiorati i 10 metri quadrati al secondo, ma il ritmo degli ultimi 5 anni si conferma comunque accelerato, con una velocità superiore agli 8 metri quadrati al secondo. Questo vuol  dire che ogni 5 mesi viene cementificata una superficie pari a quella del comune di Napoli e ogni anno una pari alla somma di quella di Milano e Firenze. In termini assoluti, l’Italia è passata da poco più di 8.000 km2 di consumo di suolo del 1956 ad oltre 20.500 km2 nel 2010, un aumento che non si può spiegare solo con la crescita demografica: se nel 1956 erano irreversibilmente persi 170 m2 per ogni italiano, nel 2010 il valore raddoppia, passando a più di 340 m2”, nonostante l’Italia ormai da decenni abbia una crescita della popolazione pari a zero.

 

La stessa Commissione Europea, con il recente documento “Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo” propone una sfida ambiziosa che prevede il raggiungimento dell’obiettivo consumo di suolo zero entro il 2050, senza che  la gran parte delle amministrazioni locali abbiano adottato  alcuna misura per conformarsi alle direttive comunitarie, procedendo anzi nella direzione esattamente opposta.
Ricordiamo, inoltre, che recentemente il Ministro all’Agricoltura Catania ha fatto approvare al Consiglio dei Ministri il disegno di legge denominato “Salva Suoli” che tra le altre cose prevede:
• Che vengano identificati come "terreni agricoli" tutti quelli che, sulla base degli strumenti urbanistici in vigore, hanno destinazione agricola;
• L’introduzione un meccanismo di identificazione, a livello nazionale, dell'estensione massima di terreni agricoli edificabili (ossia di quei terreni la cui destinazione d'uso può essere modificata dagli strumenti urbanistici).
• Il divieto di cambiare la destinazione d'uso dei terreni agricoli che hanno usufruito di aiuto di Stato o di aiuti comunitari, in modo da evitare che subiscano un mutamento di destinazione e siano investiti dal processo di urbanizzazione;
• L’incentivazione del recupero del patrimonio edilizio rurale per favorire l'attività di manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici esistenti.
• L’abrogazione della norma che consente che i contributi di costruzione siano parzialmente distolti dalla loro naturale finalità - consistente nel concorrere alle spese per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria - e siano destinati alla copertura delle spese correnti da parte dell'Ente locale.
• L’abrogazione inoltre della norma che prevede che una percentuale dei proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal Testo Unico in materia edilizia sia utilizzata per il finanziamento delle spese correnti dell'ente locale. Il fine è quello di disincentivare l'attività edificatoria sul territorio.
Su dette premesse, le finalità ed  i risultati che questo censimento auspica di poter conseguire potranno essere una valida base di partenza per una seria programmazione di una politica di incentivazioni anche comunale alla riqualificazione dell’esistente.

Tanti buoni motivi sono a favore delle riqualificazioni e ristrutturazioni:
A) vantaggi per le casse comunali in quanto si ridurrebbe l’estensione territoriale dei servizi da erogare, quali raccolta rifiuti, infrastrutture, trasporto pubblico, etc… con notevoli risparmi per l‘Amm.ne locale ;
B) vantaggi per le imprese locali,  in quanto  l’apertura di tanti piccoli cantieri favorirebbe l’attività  delle imprese artigiane locali;
C) vantaggi per le famiglie che vedrebbero ridursi i costi energetici sostenuti per le loro abitazioni, aumentare il comfort abitativo e la riduzione dei prezzi per l’acquisto delle case, così sottraendolo al monopolio di quei pochi costruttori che gestiscono l’intero mercato delle nuove abitazioni;
D) migliore qualità dell’aria, in quanto l’utilizzo degli immobili esistenti nelle zone già urbanizzate della città comporterebbe un minore ricorso all’uso delle automobili per spostarsi ogni giorno dalla periferia verso il centro per raggiungere i posti di lavoro, le scuole e gli uffici pubblici, così incidendo anche sui costi di manutenzione della rete viaria quale diretta conseguenza del minor traffico veicolare 
E) vantaggi dovuti al mantenimento di suoli agricoli che utilizzati secondo le migliori tecniche attualmente esistenti potranno consentire la  produzione di beni  a km zero a tutto vantaggio della economia locale e del buon vivere.
Insomma una mozione che se approvata e successivamente applicata dall’amministrazione seguendo quanto suggerito a livello nazionale sia dal Forum che dal disegno di legge, potrebbe produrre buone pratiche, buona economia e sviluppo sostenibile del nostro territorio che verrebbe così tutelato a tutto vantaggio anche delle generazioni future.

Condividi su:

Seguici su Facebook