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Servono le donne in politica?

Il dubbio amletico del consiglio comunale di Nuoro.

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Nuoro. Rileggere il resoconto stenotipico del C.C. mi fa rivivere l’imbarazzo e il grande senso di impotenza provato martedì sera.
L’argomento a tutti e a tutte è noto:
MODIFICA E INTEGRAZIONE DELLO STATUTO COMUNALE: PARITÀ DI GENERE. APPROVAZIONE.
Discussione rimandata varie volte, perché secondo molti gruppi consiliari la approvazione della delibera, avrebbe messo in  crisi l’intero assetto della Giunta e quindi gli equilibri, già instabili e fragili, all’interno della maggioranza.
Nello spazio destinato al pubblico pochissime persone: solo tre donne, fra l’altro le solite affezionate. Rappresentanti di Associazioni, del mondo del lavoro, della scuola ….. NESSUNO!
Mi sento sola, sento più forte l’appoggio del mio amico Antonello Delogu, l’altro Consigliere di Idea Comune.
DOVE SONO  le DONNE NUORESI ?
Senz’altro a casa a cucinare, a spasso con i figli, ancora al lavoro, a fare la spesa, impegnate in qualche attività di volontariato….
Ed io qui perché, come detto nel mio intervento: “ bisogna esserci”!
Ecco perché gli uomini possono dire che siamo soprattutto le donne a rinunciare ad un preciso incarico politico, sindacale, comunque di “ governo “ della cosa pubblica.
E’ vero, nonostante tutti i progressi compiuti, molte donne hanno paura di esporsi, preferiscono chiudersi nel proprio individualismo, per altre l’impegno è faticoso, per altre ancora vuole dire entrare in conflitto con l’uomo, scendere a compromessi…
Ma a questo punto, sorprendentemente, ci viene in aiuto il Consigliere Comunale l’avvocato Francesco Carboni che ci ricorda questa incredibile realtà:
“Anche perché in Italia il potere maschile ha un grande pregio e una grande  capacità, le donne se le compra. Cioè, le donne in politica il potere maschile le paga e siccome paga le cape, cioè quelle che stanno al vertice delle associazioni, dei movimenti, le paga cioè: dà loro un incarico tecnicamente di regola ben retribuito… Poiché così è, in realtà la questione tutta italiana della parità di genere per quote potrebbe essere anche letta come una forma più elaborata del farsi pagare. Cioè, voglio perché mi spetta questo pezzo del potere e quindi mi paghi con il mio pezzo di potere senza neanche sporcarmi le mani, senza la fatica fisica della conquista del potere”
Senz’altro quest’affermazione è il frutto di una elaborazione mentale sofferta e sostenuta da esperienze di vita del consigliere Carboni, anche se il riferimento alla possibilità che il potere possa essere “conquistato senza fatica fisica” e quindi in maniera imbelle e poco meritoria (?) non è certo edificante per qualsiasi persona donna o uomo esso sia.

 

 

Ma andando avanti nell’intervento sorge nel Nostro un dubbio che ha riscontro forse solo nel mitico dilemma di Amleto:
“Servono le donne in politica? Cioè il problema vero è: servono?! Il problema vero è: hanno qualcosa da dire le donne in politica? Io per poter dire che le donne in politica servono, io ne sono convinto ma non posso dirlo io che servano le donne in politica, io ne sono assolutamente convinto, badiamo bene. Però lo devono dimostrare”
Non voglio qui parlare della mia reazione emotiva.
Voglio solo che quanta più gente possibile sappia ciò che viene detto in C.C. dai Consiglieri eletti dai cittadini e dalle cittadine di Nuoro.
Perché a questo punto posso solo dedurre che il Consigliere Carboni non consideri la mia presenza in C.C. (non mi permetto di nominare le altre donne C.C.) utile ed efficace per la politica.  LIBERO di valutare come vuole.
Ma chiedersi se le DONNE, se TUTTE le DONNE hanno qualcosa da dire in politica, è gravissimo, va al di là del rispetto dei diritti umani.
Alla stessa stregua potrebbe chiedersi se le donne sono utili al lavoro, a casa, nell’educazione dei figli, nella cura degli anziani…nella VITA?
Ma il Nostro è stato impareggiabile nel suo atto finale: ha abbandonato l’aula consiliare lasciando che le sue parole aleggiassero nell’aria incombenti e minacciose avendo risvegliato la coscienza e la consapevolezza dei presenti che finalmente, dopo interventi insulsi e insignificanti, sono stati folgorati dal quesito vitale:
“Servono le donne in politica?”.

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