Stamane il consigliere regionale della Base Efisio Arbau ha depositato un'interrogazione urgente al Presidente della Regione al fine di conoscere quali azioni abbia posto in essere per risolvere la situazione relativa all'acquisizione al patrimonio regionale delle centrali idroelettriche, oggi illegittimamente detenute da ENEL Spa, con contestuale ed immediata concessione ai Consorzi dei Comuni operanti sul territorio.
In Sardegna la produzione di energia idroelettrica è attività rilevante e strategica. La potenza complessiva degli impianti di produzione dell'energia idroelettrica nell'isola ammonta a circa 140 MW per un totale di energia prodotta pari a 350 Gwh/anno.
Sulla base di concessioni scadute e mai rinnovate le maggiori centrali idroelettriche sarde sono detenute dall'ENEL, la quale beneficia anche dei certificati verdi, oltre a centinaia di milioni di euro derivanti da tale attività di produzione, lasciando poco o niente all'economia dei nostri territori.
Tuttavia, con la legge regionale n. 19/2006, così come modificata dal comma 1 dell'articolo 2, legge regionale 16/2012, la Regione è titolare di tutte le concessioni relative all'utilizzo delle acque in quanto "La Regione dispone delle sole acque pubbliche e conserva la titolarità di tutte le concessioni scadute".
Risulta, pertanto, necessario procedere, per concederle ai Consorzi dei Comuni operanti nei territori posti al servizio dell'attività di produzione, all'acquisizione immediata delle centrali idroelettriche operanti in Sardegna ed attualmente gestiste dall'Enel, con l'obbiettivo di attivare un sistema integrato di produzione di energia elettrica rinnovabile che abbatta il costo dell'energia alle imprese operanti in Sardegna e distribuisca il valore aggiunto nei territori destinati a servizio delle importanti attività di produzione energetica
In sostanza la proposta del consigliere Efisio Arbau è di costituire un sistema idroeletrico democratico che consenta ai territori interessati dai bacini di avere una congrua contropartita economica.
Attendiamo una celere risposta del Presidente, in mancanza ci attiveremo per arrivare al medesimo risultato attraverso una class action.
