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NUORO. Tares, la maggioranza diserta la commissione bilancio

L'opposizione: "Noi c'eravamo, loro sono scappati"

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NUORO. È saltata la commissione bilancio convocata questa mattina dall'opposizione per discutere della Tares. Non si sono infatti presentati i consiglieri Deiana e Satta del PD, Soddu dell'IDV e Meloni del Misto. Sono andati via dopo 15 minuti i consiglieri Pirisi e Pintori, che hanno fatto così mancare il numero legale. La commissione bilancio era stata convocata su impulso dei tre consiglieri di minoranza (Saiu, Manca e Seddone) dopo che la Giunta aveva approvato, con propria delibera, le rate della Tares, violando così l'art 14, comma 22, lett e) del Decreto Legge 201/2011 e la circolare ministeriale n. 1 del 29/04/2013.

 

«Irresponsabili. Giocano a fare i bulli con l'opposizione ma sulla pelle dei nuoresi .Pur di non riconoscere di aver sbagliato, di aver avuto torto si sono sottratti al confronto con noi lasciando che la commissione si chiudesse dopo soli 15 minuti. Un comportamento immaturo tipico di una maggioranza fragile non tanto nei numeri quanto nella guida e nei contenuti. L'assessore al bilancio non si è presentato, dimostrando (se ancora ce ne fosse bisogno) di non essere all'altezza del ruolo che ricopre. Chi scappa dal confronto, chi rinuncia a discutere, chi si nasconde, come hanno fatto loro oggi, non è degno di governare. Piaccia o no c'è un'opposizione che a Nuoro ha raccolto migliaia di voti e che svolge il suo ruolo con passione. A differenza di chi sta dall'altra parte, noi non collezioniamo poltrone e laute indennità. Sulla Tares hanno preso un granchio clamoroso. La legge dice che deve essere il Consiglio e non la Giunta a deliberare (art. 14, comma 22, lett. e) d.l. 201/2011). Il Ministero dice che la competenza è del Consiglio (circolare 1 del 29/04/2013, p. 2 capoverso 4). In decine di comuni delibere come la nostra sono state revocate (Cunardo, Sommariva Perno, Castiglione Cosentino, per esempio). Sarebbe bastato riconoscere l'errore e porvi rimedio. Invece no, per non cedere al braccio di ferro con l'opposizione preferiscono continuare a sbagliare, sapendo che a pagare il prezzo della loro boria saranno i nuoresi. Il problema per loro è ammettere che l'opposizione ha ragione mentre per noi il problema è che la loro inadeguatezza e la loro presunzione finiranno per costare care ai nuoresi». Queste le parole del capogruppo PDL in Consiglio comunale, Pierluigi Saiu.

Durissimo anche Paolo Manca, capogruppo de La Città in Comune e candidato sindaco del centrodestra: « alcuni hanno preferito rimanere in spiaggia,  piuttosto che occuparsi dei problemi della città. Altri, come i consiglieri Pirisi e Pintori, hanno invece optato per rimanere seduti 10 minuti. Insieme ai consiglieri Saiu e Seddone abbiamo espressamente rinunciato al gettone di presenza. Questo comportamento è la conferma di una maggioranza allergica al confronto democratico e al rispetto delle regole. Alzandosi dopo solo 15 minuti e impedendo alla commissione di proseguire i suoi lavori i due ex comunisti si sono resi protagonisti di un gesto offensivo sul piano istituzionale. Non è questa la prima volta che la maggioranza si  permette di mancare di rispetto non tanto all'opposizione, quanto ai 7.385 nuoresi (quasi il 45% degli elettori) che non li hanno votati. Così come non è la prima volta che forzano le regole. È già successo in sede di elezione del Presidente del Consiglio ma è successo anche col PUC, sul quale sono stati costretti a tornare un anno dopo. Sulla Tares la legge parla chiaro e la legge non ammette ignoranza. Noi invece abbiamo un assessore al bilancio che la legge dimostra di conoscerla poco. Grande senso di responsabilità ha invece dimostrato il presidente della commissione Franca Carroni che si è comportata con grande rispetto delle istituzione e della minoranza».

«Oggi - dice Marcello Seddone, capogruppo di Nuoro Futura PSd'Az - nella mancata commissione bilancio la maggioranza ha perso l'occasione, per codardia o per supponenza, di spiegare ai consiglieri e quindi a tutti i cittadini le ragioni della delibera sulla Tares. Hanno preferito un'inutile prova di forza agli interessi della città. La richiesta di convocazione era dettata da un'obiettiva necessità di approfondire, di condividere i fondamenti di un'imposta che Nuoro dovrà applicare e per questo era auspicabile una condivisione, con tutto il Consiglio, delle modalità con cui richiedere ai cittadini il tributo. Per chi governa questa città tutto questo sembra non valere, tutto quello che propone l'opposizione, giusto o sbagliato, va rifiutato e derubricato ad una polemica strumentale. A questa logica io non ci sto, ho ancora l'aspirazione di far parte di un'istituzione che deve seguire il bene comune, non mi interessa partecipare ad una guerra tra bande in cui si considera l'istituzione cosa propria. Per questo verrà avanzata una richiesta di discutere, questa volta in consiglio comunale, di questo tributo con la speranza che i colleghi di maggioranza maturino un senso di responsabilità maggiore di quello mostrato oggi».

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