La legge regionale (art. 3 legge regionale n. 6/2012) impone che i direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere siano dichiarati decaduti dal loro incarico. Il motivo macroscopico: non aver rispettato i programmi di spesa definiti dall’amministrazione regionale, creando il conseguente buco da 115 milioni di euro.
La vicenda è semplice. La maggioranza che governa la regione (con i direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere, dei veri e propri vicerè di nomina politica) non ha previsto nel bilancio i soldi necessari per gestire i servizi gonfiati dalle assunzioni interinali e dal costo di personale politico posto a capo delle aziende. Non riuscendo, peraltro, a coprire il buco creato con una leggina in consiglio regionale a causa delle sue note divisioni interne.
E’ intollerabile, pertanto, che l’assessore ed i suoi vicerè si mettano a dire bugie sulla stampa, posto che sul territorio sono i soli responsabili degli sperperi.
L’azzeramento delle nomine consentirà alla nuova maggioranza di costruire il sistema che il nostro movimento auspica: un’unica azienda regionale con un centro di spesa, il taglio delle poltrone politiche ed un sistema di acquisto unico. Centinaia di milioni di euro risparmiati da destinare ai malati ed alla prevenzione.