La lettera di Salvatore Usala al presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci, all'assessore alla Sanità Simona De Francisci e al direttore generale per le politiche sociali Cinzia Laconi.
Abbiamo lottato strenuamente per ottenere il ripristino del Fondo della Non Autosufficenza, FNA. Purtroppo abbiamo perso Raffaele Pennacchio, stroncato dai ripetuti presidi e da notti al freddo. La Sardegna virtuosa stavolta ha dimostrato una becera burocrazia lontana dai bisogni delle persone con grave disabilità, infatti il fondo nazionale FNA relativo all'anno 2013 risulta ancora nelle casse dell'assessorato. Mi sono rivolto diverse volte all'Assessore per chiedere lumi. La dott.ssa De Francisci mi ha gentilmente girato le mail degli uffici, risultava sempre che il piano attuativo del DGR 33/31 del 8.8.2013 non risultava autorizzato. Sappiamo con certezza dal Ministero che tutti i progetti pervenuti sono stati regolarmente approvati e finanziati, per la Sardegna 7.425.000€. I casi sono due: o gli uffici dicono bugie, o sono disinformati. Non saprei cosa è peggio. Ma la verità viene sempre a galla. Ho scritto alla Direzione Generale delle Politiche Sociale, questa la risposta:
““Alla programmazione effettuata con DGR 33/31 del 8.8.2013 del FNA 2013 è già stata data concreta attuazione. Con parte dell’assegnazione pari a 3.197.500€ sono stati garantiti i progetti "Ritornare a Casa" dal mese di ottobre in poi..””
E' una cosa gravissima. I fondi nazionali sono dedicati al potenziamento dell'assistenza domiciliare indiretta ed aggiuntivi rispetto ai fondi regionali. Aver usato 3.197.500€ per il "Ritornare a Casa" è distorsione di fondi. La stessa cifra andava usata per potenziare di 1.500€ per i più gravi, una cosa inaccettabile.
Stante questa situazione chiediamo tre cose, chiaramente prima delle elezioni regionali:
a) Produzione di un atto amministrativo, nota o deliberazione, che dia corso al piano attuativo.
b) Vengano prese in considerazione le nostre indicazioni relative all'incontro del 18.9.2013.
c) I fondi dovranno arrivare ai beneficiari entro aprile 2014, massimo.
Siamo disponibili ad un incontro concertativo per evitare diatribe in una campagna elettorale aspra. L'Assessore ha tutta la nostra fiducia, ma insieme al Presidente deve sollecitare gli uffici al fine di chiudere una vicenda che è fuori tempo massimo. Se non avremo risposte attueremo un presidio permanente, giorno e notte.
DALLE 10,30 DEL 11.02.2014 SAREMO DAVANTI ALL'ASSESSORATO VIA ROMA 223 CON PRESIDIO PERMANENTE
Non ci muoveremo sin quando non avremo un atto approvato e ratificato. Non potremo alimentarci, medicarci, lavarci, curarci, ma sopratutto soffriremo il freddo che per noi è micidiale. A noi niente fa paura, siamo abituati alla morte che è sempre in agguato, ma non possiamo tollerare un anno di attesa dopo aver fatto sacrifici enormi. Inviteremo tutti i candidati, partiti, consiglieri regionali. Questa è una battaglia sociale, di civiltà, apartitica, che non ha maggioranza o opposizione, sono tutti con noi contro questa squallida burocrazia.