La Sardegna è all'avanguardia nel sociale, molte regioni ci invidiano il nostro "Modello Sardegna", un modello bipartisan voluto da tutti, senza distinzioni. Una prova è la recente modifica che ha portato 10 milioni a coprire maggiori spese per il fondo della non autosufficenza, FNA. Anche l'anno scorso 10 milioni erano stati trasferiti dalla sanità alle politiche sociali, 8 milioni sono stati utilizzati per coprire il 20% della quota comunale del ritornare a casa, speriamo che non li utilizzano per la sagra della forchetta. Un provvedimento voluto fortemente dai malati, considerato che molti comuni non pagavano ai beneficiari la loro quota.
Fatto questo doveroso attestato vogliamo illustrare le ragioni del presidio del 11/02/2014.
LE NORME:
ART. 2 COMMA 2 DEL DECRETO INTERMINISTERIALE IDI RIPARTO FNA del 20/03/2013
Le risorse di cui al presente decreto sono finalizzate alla copertura dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza socio-sanitaria e sono aggiuntive rispetto alle risorse già destinate alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone non autosufficienti da parte delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, nonché da parte delle autonomie locali. Le prestazioni e i servizi di cui al comma precedente non sono sostitutivi, ma aggiuntivi e complementari, a quelli sanitari.
DELIBERA RAS N.33/31 DEL 8.8.2013 PIANO ATTUATTIVO DEL DECRETO DI RIPARTO
Che sia riportato chiaramente che le risorse assegnate saranno finalizzate alla copertura dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza socio-sanitaria ed aggiuntive rispetto alle risorse già destinate, dalla Regione e dalle autonomie locali, alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone non autosufficienti.
2. al rafforzamento del supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia attraverso l’incremento dell’assistenza domiciliare, anche in termini di ore di assistenza tutelare e personale, al fine di favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio, attraverso il potenziamento del programma regionale “Ritornare a casa” e del programma di finanziamento dei piani personalizzati per persone con disabilità grave di cui alla legge162 del 1998;
b) euro 3.197.500 da destinarsi all’attivazione o il rafforzamento del supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia attraverso l’incremento dell’assistenza domiciliare;
Si evince chiaramente che aver utilizzato euro 3.197.500 per coprire le spese correnti del "ritornare a casa" da ottobre a dicembre è distorsione di fondi e mancata applicazione di norme di legge.
NOSTRA PROPOSTA:
a) Aumentare di 1.000 euro 3.197 piani personalizzati di tutti i beneficiari del ritornare a casa, eccetto i gravissimi che hanno fondi specifici. Inoltre vanno aggiunti i più gravi della 162/98 a partire da chi ha 80 punti.
b) Resta aperta la partita dei gravissimi, il 31/01/2014 hanno fatto una delibera per stabilire i criteri di distribuzione di euro 2.227.500, aspettiamo la pubblicazione per giudicare. Noi abbiamo proposto l'aumento dei fondi aggiuntivo e straordinario più l'istituzione di un contributo caregiver, vedremo se ci hanno ascoltati.
Durante un incontro l'Assessore De Francisci ha invitato il D.G. Cinzia Laconi al dialogo con le associazioni, la risposta è stata sprezzante: <non abbiamo tempo da perdere in dialoghi>, il risultato è sotto gli occhi di tutti. In passato col D.G. Roberto Abis c'è stata una stretta collaborazione: infatti abbiamo fatto proposte concrete sul progetto caregiver e sulla stadiazione che hanno inciso negli atti deliberativi, il dialogo produce. La direzione generale delle Politiche Sociali DEVE limitarsi ad applicare le leggi, non puo spostare fondi da una parte all'altra, compito esclusivo di Giunta e Consiglio. Noi aspettiamo fiduciosi risposte, i 3.197.500 euro devono andare ai gravi come da nostra proposta o fate voi una variante alternativa.
In mancanza di serie e concrete risposte faremo il presidio:
DALLE 10,30 DEL 11/02/2014 DAVANTI ALL'ASSESSORATO
IN VIA ROMA 223 IN PRESIDIO PERMANENTE
Farò lo sciopero della fame e della sete totale, se morirò qualcuno dovrà prendersi la responsabilità. Per me, sardo vero, che ha portato il "Modello Sardegna" in tutta l'Italia, è inaccettabile che, dopo dure lotte e sacrifici indicibili, siano scippati i frutti delle nostre battaglie: ricordatevi che l'FNA sarebbe ancora a zero senza le nostre lotte.
CHE SENSO HA LA MIA VITA SE NON RIESCO A DIFENDERE IN SARDEGNA LE NOSTRE CONQUISTE?