In merito alla comunicazione dell’Assessorato Ambiente del 24 Febbraio La presente per informare dell’esito della procedura di screening VIA presso l’assessorato ambiente regionale che era stata presentata nel mese di Giugno 2013 dopo la sottoscrizione del verbale di accordo sul carbone firmato nel Gennaio 2014 da Regione Sardegna, Provincia di Nuoro, Consorzio Industriale Provinciale in rappresentanza dei Comuni limitrofi, Organizzazioni sindacali e Confindustria.
Nel verbale di accordo tutti i soggetti firmatari dichiaravano che “la riconversione a carbone, fino all’arrivo del gas e nel rispetto degli attuali limiti emissivi, dopo lo studio preliminare effettuato, sia l’unica ipotesi progettuale da approfondire tra le altre proposte, per il rispetto dell’attuale forza produttiva e la prosecuzione della filiera chimica connessa alla centrale termoelettrica”.
L’Assessorato Ambiente della Regione Sardegna dopo circa 6 mesi di istruttoria ritiene che la procedura debba essere tecnicamente istruita all’interno dell’iter della Valutazione di Impatto Ambientale di competenza regionale e che dovrà includere valutazioni, ora effettivamente non considerate, come quella sul “successo riproduttivo della popolazione di Gallina prataiola” tema per cui la Società si è già attivata per cercare i più aitanti Galli disponibili nei pollai del territorio.
Si prende purtroppo atto che temi come questi sembrano essere di fondamentale importanza rispetto alla tutela dei posti di lavoro e che pochissimi amministratori del territorio prendono convinta e formale posizione a difesa della poca produzione industriale rimasta e che le scelte, che si ribadisce sono state sottoscritte e condivise, erano state approvate anche dal governo centrale.
Considerando comunque che in questi mesi di istruttoria si è avuto un cambiamento degli interlocutori sia nella compagine regionale e sia nella composizione del governo nazionale presso cui erano stati sottoscritti gli accordi, la società Ottana Energia ritiene utile congelare il progetto e confrontandosi con la nuova maggioranza politica regionale per sottoscrivere un nuovo accordo condiviso sul futuro di sviluppo del territorio possibilmente all’interno di un Piano Energetico Regionale.
Tale sede sarà utile anche per ribadire l’inderogabilità di rispettare le promesse fatte nel 2010 sulla chiusura dei gap infrastrutturali dei trasporti in cui non vi è stato il riconoscimento della continuità delle merci e di servizi che penalizzano più le zone interne rispetto a quelle costiere e che stanno colpendo la produzione chimica con un elevato numero di ore di cassa integrazione ordinaria che proseguirà ininterrottamente in assenza di uno scenario in cui si possa competere a parità di condizioni.
Si auspica che il congelamento del progetto ed il passo indietro della Società permetta di riaprire un nuovo tavolo di discussione in cui trovare una soluzione concertata con il territorio, tutto, e assumere consapevolmente e responsabilmente le scelte e le conseguenze che audotermineranno il prossimo futuro della Sardegna centrale.