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Il no di Idea Comune sul parco eolico a Orani

Presentate le formali osservazioni con tutte le obiezioni al progetto

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Il Gruppo Idea Comune ha, nei giorni scorsi, inviato agli uffici regionali competenti le proprie formali osservazioni al progetto di realizzazione della centrale eolica nell’agro di Nuoro ed Orani presentato dalla multinazionale spagnola Gamesa. Sono stati così formalizzati tutti i rilievi che erano stati illustrati da Idea Comune ad Orani, durante l’assemblea pubblica, lo scorso 13 marzo. In quell’occasione avevamo già fatto notare alla cittadinanza ed ai funzionari regionali – questi ultimi intervenuti proprio per raccogliere le osservazioni - tutti gli aspetti negativi del progetto, ma avevamo anche sollecitato con forza le autorità politiche del territorio alla sensibilizzazione dell’amministrazione regionale circa la necessità di una delibera di moratoria e di sospensione delle procedure in corso per tutti i mega parchi eolici, fotovoltaici e termodinamici attualmente in corso di valutazione nella nostra Regione. Abbiamo infatti ricordato che attualmente la Sardegna produce più energia di quanta ne abbia bisogno e che non ha un Piano Energetico approvato in via definitiva, quindi nessuna regola certa e condivisa con le comunità locali circa la realizzazione di progetti che possono portare ad una occupazione di vasti territori agricoli, dedicati al pascolo, ma soprattutto ricchissimi di beni archeologici. E’ questo anche il caso della centrale che si vorrebbe realizzare alle porte della nostra città. Nel raggio di tre soli chilometri abbiamo contato ben 25 nuraghi e una decina tra domus de janas, menhir e tombe dei giganti. Nel raggio di 5 chilometri dalla centrale i nuraghi rilevati sono addirittura più di quaranta. Due torri sono progettate a pochi metri dalle domus de janas di Bortaleo. Siamo certi che le ripercussioni sulle tombe ipogeiche nuragiche sarebbero enormi, visto che ciascuna torre fonderà su una base di cemento armato di 20 metri di lato e su 15 trivellazioni di un metro di diametro ed almeno dieci di profondità. Quali alterazioni provocheranno sul territorio, ma anche sulle falde acquifere, gli enormi scavi di sbancamento e le più di 130 trivellazioni? Quale rispetto avranno per le querce e la macchia mediterranea i giganteschi mezzi meccanici che opereranno per due anni in quelle campagne?

 

Si prevede che le torri – le quali, per rendere l’idea, saranno di altezze tre volte superiori al nostro ospedale San Francesco - verranno tra loro collegate da sei chilometri di piste, in parte di nuova realizzazione ed in parte ricavate da allargamenti di piccole strade agrarie esistenti, senza tener conto dei muri a secco e delle querce che oggi ne seguono il percorso. Il progetto non si ferma neppure davanti alle Terre Civiche di Orani. Una delle torri infatti è posizionata in terre collettive e, come tutti gli altri terreni privati, verrà espropriata a discapito delle comunità locali. Danni irreversibili al territorio, alla nostra storia, esproprio di terre collettive e private grazie alle quali oggi tante famiglie traggono sostentamento grazie a pastorizia e agricoltura. Il tutto senza che la Sardegna abbia ancora un Piano Energetico definitivo. Tutto questo Idea Comune lo chiama col suo vero nome: spregiudicata speculazione.

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