GAVOI. Prende il via domani con La mafia uccide anche d’estate la XIV° edizione del Festival del cinema italiano che si concluderà il 5 settembre. Sei appuntamenti che confermano ancora una volta la dedizione degli organizzatori, la Prociv Arci, nel mettere al centro la forza dell’impegno per cambiare.
La novità per quest’anno riguarda il tema sui piccoli Comuni e il loro futuro, mettendo a disposizione una serie di spunti utili a pensare su quanto il cinema sia uno strumento importante per una cultura critica e indipendente. La rassegna, pone l’attenzione sulle difficoltà del vivere la quotidianità dell’oggi, la complessità e le contraddizioni di chi lo abita e le possibili vie di resistenza e sopravvivenza nei paesi dell’interno. Perché il cinema ha il dovere di raccontare le storie e entrare in relazione con gli altri e può rappresentare un osservatorio, per sensibilizzare le nuove generazioni e le Comunità su queste importanti tematiche.
Il cinema per risvegliare le coscienze, perche giorno dopo giorno la crisi ci sta spegnendo sempre di più e non è accettabile, perché tantissimi giovani tra i 18 e i 34 anni vivono con i genitori e uno su due ha un lavoro precario, secondo cui siamo all’ultimo posto tra i paesi UE riguardo all’indipendenza economica giovanile.
La questione di chi è costretto a partire è diventata una realtà per il nostro paese e va inserita in un grande progetto che deve comprendere i principali interlocutori, le classi dirigenti, le Istituzioni, la scuola, i Giovani, i cittadini, al fine di promuovere un nuovo modello di sviluppo per i piccoli Comuni che giorno dopo giorno si spopolano e rischiano di scomparire nel silenzio più assoluto.
Il primo ciclo di proiezioni di sei film, come detto, inizia domani e si terrà nel centro storico. L’appuntamento è sempre di venerdì alle 21 nel cortile di Casa Maoddi. Il film d’apertura è La mafia uccide anche d’estate di Pif, segue Il venditore di medicine di Antonio Morabito, Il capitale umano di Paolo Virzì, In grazia di Dio di Edoardo Winspear, Le Meraviglie di Alice Rohrwacher e il film documentario Capo e Croce di Marco Antonio Pani e Paolo Carboni, sulla lotta dei pastori Sardi e della loro sopravvivenza.
Il Cinema come testimonianza capace di far riflettere sulle dolorose vite delle persone, raccontate da giovani registi al primo esordio e grandi autori del cinema italiano, ed è proprio grazie a questo progetto che vorremmo avviare una riflessione sulla condizione delle zone interne.
La XIV° edizione è realizzata grazie al Comune di Gavoi, assessorato alla Cultura, a Sardegna Solidale centro regionale dei servizi per il volontariato, con il patrocinio di Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dalla fondazione regionale Film commission. In collaborazione con: Il consorzio della Biblioteca S. Satta di Nuoro".