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Bornioli su riforma Enti Locali: no allo smembramento della Sardegna centrale

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Il nostro Consiglio Direttivo riunito ieri pomeriggio ha espresso fortissima preoccupazione per le assurde ipotesi di riforma degli enti locali e delle Asl circolate nei giorni scorsi sulla stampa. Se le indiscrezioni, con tanto di cartine e numeri, venissero confermate, l’unità territoriale della Sardegna centrale e delle sue zone interne sarebbe di fatto scardinata con importanti conseguenze sull’architettura amministrativa, istituzionale e politica del territorio. In attesa di un testo ufficiale su cui discutere, nel corso della riunione sono state condivise una serie di considerazioni:

1)  Siamo assolutamente contrari a uno smembramento della Sardegna centrale. Eventuali accorpamenti potrebbero essere condivisibili solo all’interno di un’architettura complessiva che conservi l’integrità territoriale del Nuorese.

2)  C’è poi una questione di metodo: è opportuno che prima si proceda al riordino degli Enti Locali e alla ridefinizione degli ambiti territoriali e solo successivamente alla riforma delle Asl. È necessario ridefinire preliminarmente i confini dei diversi distretti, e soltanto dopo, sulla base degli ambiti territoriali tracciati, si può impostare il riassetto delle Aziende Sanitarie. Come si possono stabilire i confini dei vari territori sulla base dei criteri che guidano il riassetto delle Asl?

3)  La riforma degli Enti Locali, così fondamentale per il governo futuro del territorio, deve necessariamente passare attraverso la massima condivisione con le comunità locali, le popolazioni, i sindaci e le parti economiche e sociali. Occorre che qualsiasi decisione sia presa con il massimo coinvolgimento e l’ascolto delle popolazioni tenendo conto di quella che è la loro volontà. Le comunità dunque hanno il diritto di scegliere e di decidere cosa fare.

4)  È fondamentale che la politica, le istituzioni, le associazioni e tutta la società civile tengano alta la guardia e vigilino affinché scelte calate dall’alto non penalizzino ulteriormente il Nuorese e la Sardegna centrale, come già avvenuto al momento dell’istituzione delle nuove Province, quando di fatto il territorio era stato fortemente ridimensionato.

5)  La riforma degli Enti locali deve tutelare l’unità territoriale della Sardegna centrale e delle sue zone interne – il cuore della Sardegna – con comunità che condividono una comune identità e appartenenza di cultura, storia e tradizioni. Perché smembrare territori omogenei e accorpare tra loro – per giochi di equilibrismo politico – aree tra loro meno unite e solidali?

Siamo favorevoli a una riforma che contribuisca a efficientare e migliorare l’assetto istituzionale e amministrativo dei territori. Considerato però che la riforma è complessa e molto delicata, occorre il massimo impegno e un confronto approfondito, affinché non si venga a determinare una situazione peggiore di quella precedente, con ripercussioni che potrebbero trascinarsi per decenni.

 

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