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Inceneritori e incidenza di patologie e neoplasie in genere: l'opinione di Isde Medici per l'ambiente

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Esistono, da tempo, chiare evidenze circa l’aumento del rischio di cancro e altre patologie non neoplastiche connesse con l’esposizione alle emissioni dei “vecchi” inceneritori, ed in particolare circa gli “eccessi di tumori riconducibili all’esposizione a diossine”. Non esistono invece sul piano scientifico - epidemiologico evidenze in grado di far ritenere che i “nuovi" inceneritori comportino minore impatto sanitario, in particolare a lungo termine, sulle patologie cronico - degenerative, incluse quelle neoplastiche. Ciò è avvalorato dal fatto che la quantità di rifiuti combusti dai singoli impianti e il numero stesso di impianti, tende a crescere costantemente. Quindi, nonostante i sistemi di abbattimento, saranno immesse nell’ambiente agenti cancerogeni e soprattutto quantità ingenti di particolato ultrafine.

L’incenerimento, non risolve il problema dei rifiuti, ma lo sposta in atmosfera e in discarica dove vengono conferiti anche i residui tossici derivanti dai sistemi di depurazione dei fumi. E’ assolutamente raccomandabile, pertanto, che vengano promosse altre procedure di minor impatto ambientale e sanitario come quelle che prevedono riduzione, recupero e riciclo, in grado già oggi di mantenere nel ciclo produttivo la quasi totalità dei materiali, con un risparmio energetico complessivo ben superiore a quello proveniente dalla loro combustione. L’adozione di tali pratiche, in sostituzione della combustione, darebbe un sostanziale contributo alla prevenzione primaria, oltre che all’economia.

I SDE prende atto della incapacità di ascolto e della volontà di non avviare nessun dialogo manifestata della giunta Pigliaru in tutte le sue componenti. Il potenziamento di Tossilo, attraverso l’incremento dei quantitativi di rifiuti solidi urbani da portare ad incenerimento, costituisce un atto che si pone in continuità con le pericolose scelte della vecchi a politica che vanno contro gli interessi collettivi della comunità in termini di tutela ambientale e di difesa della salute per favorire, ancora una volta, meccanismi di incentivazione di produzione energetica funzionali a lobbies finanziarie e speculative

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