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GAVOI. "Ecco perché il nostro Festival riesce sempre così bene"

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La storia del festival è parte della storia del paese e la storia del paese ha permesso che questo festival fosse possibile.

La storia della comunità di questo piccolo centro è infatti stata caratterizzata da quattro elementi fondamentali.

Il primo elemento è il dialogo con genti diverse, tant'è che la prima testimonianza scritta sull'esistenza del paese di Gavoi, menziona Bernardo Lepore un gavoese, che nel 1388 è tra i firmatari della pace tra Arborea e gli Aragonesi.

Il secondo elemento che caratterizza il nostro borgo, è il viaggio alla scoperta di tempi e luoghi lontani che è stato il viaggio infinito dei migranti oltre mare e oltre oceano, o quello continuo dei pastori transumanti o dei commercianti di un tempo (tzillonarjos) attraverso la Sardegna. Ogni viaggiatore, che fosse migrante, pastore, o commerciante, ha lasciato in altri luoghi un po' della propria vita e riportato a casa una conoscenza arricchita di un'umanità poliedrica.

In questo nostro viaggiare abbiamo certo anche imparato ad accogliere i viaggiatori, e quest'accoglienza è diventata il terzo elemento che ci ha permesso di affiancare al nostro innato senso dell'ospitalità una vocazione per il turismo rurale, sostenibile e culturale.

Infine, Il quarto elemento che ha contraddistinto la nostra storia, è la capacità dimostrata in tanti momenti importanti come questo, di unire le forze verso uno scopo comune, un obiettivo collettivo del cui successo avremmo beneficiato tutti come comunità e come comunità abbiamo deciso di mobilitarci: si chiama partecipazione, e come direbbe Gaber, è anche libertà, nel nostro caso libertà di immaginare di poter trasformare l'esistente, e riuscirci.

Ed ecco che tutti iniziamo capire perché siamo qui oggi, perché già da qualche secolo ci siamo in qualche modo preparati al dialogo interculturale che nasce dall'incontro di autori e artisti che vengono a scoprire (forse per la prima volta) questo cuore nascosto della Sardegna.

Nell'Isola che è delle Storie, ci siamo preparati al viaggio che affrontiamo quando leggiamo o sentiamo i racconti che i libri di questo festival ci regalano ogni anno perché questo festival oggi è il proseguo coerente della narrazione storica della nostra identità che ha portato tutte le forze del volontariato, dell'associazionismo e della cittadinanza attiva, a mobilitarsi perché questo festival dodici anni fa nascesse, forze che ancora si uniscono affinché l'Isola delle Storie continui fino a quando continuiamo noi ad essere espressione positiva attuale e futuribile della nostra memoria.

Oggi più che mai sentiamo di ringraziare l'associazione che si fa carico del lavoro organizzativo, il più intenso e importante, e tutti i volontari il cui impegno ci rende partecipi di così tanta bellezza, e in questo vivi e attivi, nella nostra storia.
 

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