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Polemica grano Cappelli Tonello (sis), né scippi né monopolio, è patrimonio di tutti

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“Per accusare la Sis di voler instaurare un monopolio sui semi e sul cibo ci vuole molta fantasia o forse tanta malafede”. Così il presidente della Società Italiana Sementi (Sis) e vicepresidente nazionale di Coldiretti, Mauro Tonello, risponde per la prima volta agli attacchi, comparsi su organi di informazione sardi, della presidente del Consorzio Sardo Grano Cappelli, Laura Accalai, che accusa la società sementiera di aver “scippato” l’antico grano italiano alla Sardegna.

Secondo Tonello, “per comprendere quanto è assurda l’accusa di monopolio basta ricordare che la Società Italia Sementi è di proprietà dei Consorzi Agrari d’Italia e quindi degli agricoltori italiani. Non è né un gruppo privato, né una società solo emiliana, ma opera a fianco degli agricoltori su tutto il territorio italiano, e già quest’anno il grano Cappelli è stato seminato dal Friuli alla Sicilia. Quella che viene messa sotto accusa – dichiara Tonello – è una delle poche operazioni di democrazia alimentare che coinvolge alla pari gli agricoltori e gli altri operatori della filiera, fino al consumatore”.

Il presidente Sis ricorda che per ottenere l’assegnazione della riproduzione del seme Cappelli la società sementiera degli agricoltori “non ha fatto nessuno scippo, ma ha semplicemente partecipato a un bando pubblico europeo come se ne fanno tanti. In questo caso ha vinto, in altri ha perso. Però è strano – sostiene Tonello – che vengano messe sotto accusa proprio le regole di bandi che negli anni passati andavano bene a tutti e che invece non vanno più bene quando a vincere è una società degli agricoltori”.

“Grazie all’ottimo lavoro del Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia agraria – prosegue Tonello – abbiamo potuto contare su importanti partite del seme originale di Grano Cappelli che, ricordiamo, è stato il grano più seminato in Italia fino agli anni Sessanta: in pratica è stato il grano della rivoluzione alimentare. Noi contiamo, in linea con la sua tradizione e il suo valore, di ridare spazio al Cappelli in tutta Italia e non in una sola regione. Per fare questo possiamo già contare sulla collaborazione dei produttori e di tutta la filiera”.

“Come società sementiera degli agricoltori – sottolinea il presidente di Sis – il nostro obiettivo è  assicurare il reddito alle aziende agricole, evitando che il valore aggiunto vada solo a beneficio di altri. La collaborazione di tutta la filiera nel valorizzare il grano Cappelli è testimoniato – informa Tonello – anche dall'impegno congiunto di produttori e trasformatori a finanziare una ricerca della Fondazione del Policlinico Gemelli per realizzare uno studio che certifichi le proprietà organolettiche e nutrizionali di questo grano e dare così maggiori garanzie al consumatore. È una primizia assoluta che in 102 anni di esistenza del senatore Cappelli non si era mai verificata”.

Per quanto riguarda la sua visita in Sardegna mercoledì 18 ottobre, il presidente di Sis precisa che “gli incontro si svolgeranno nelle sedi Coldiretti, con la piena disponibilità a interloquire e collaborare con tutti gli interessati all’attività della Sis sull’isola, a partire dalla riproduzione del seme di Cappelli fino al seme di riso che la società produce da tempo in Sardegna dove, come nel resto d'Italia, ci saranno contratti con prezzo concordato. Il produttore infatti - ricorda Tonello - saprà in anticipo il prezzo che verrà definito tenendo conto anche delle esigenze di bilancio delle imprese agricole e non solo dei settori a valle”.

“Nell’ambito di questi incontri – conclude Tonello –, come è mia abitudine sono disponibile a incontrare presso Coldiretti la presidente del Consorzi Grano Cappelli, anche se dagli attacchi sui giornali  mi sembra che non ci sia un vero interesse ad incontrarmi”.

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