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Pastori in rivolta: "non votiamo e boicottiamo la campagna elettorale"

redazione
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Premi comunitari in ritardo anche di due o tre annualità e liquidità zero per le aziende agricole del nuorese, costrette a fare i conti con una delle annate peggiori degli ultimi trent'anni. Senza pascoli, e con il latte ovino pagato meno dei costi di produzione, il settore arranca con il deficit dei premi comunitari che, se arrivassero, potrebbero dare ossigeno in questo periodo difficile. 

Per questo, è iniziata a livello locale, per iniziativa di gruppi di pastori, la protesta in vista delle politiche. "Le elezioni alle quali ci chiederanno di votare, registreranno la nostra astensione - spiegano con il chiaro intento di elevare un muro tra il comparto e - quella politica che non da risposte ma vuole voti". 

A Ollolai pastori in Comune due giorni fa per restituire le schede elettorali. A Gavoi stamattina. Mentre a Ottana è in fase di organizzazione l'azione di protesta. Ma si registra fermento anche a Fonni, Sarule, Silanus, Orotelli, e in altri centri della provincia. 

I problemi per i premi comunitari che non arrivano, tra refresh e altri intoppi burocratici, è comune sia per gli allevatori di bovini e ovini, che per gli agricoltori. 

Per i primi i vaccini e l'impossibilità a movimentare i vitelli, oltre alla necessità di veder rispristinati i macelli zonali, sono tra i punti fondamentali su cui intervenire. 

Intanto stamattina i pastori di Ollolai sono stati ricevuti dalla Prefetta Carolina Bellantoni a Nuoro. La rappresentante dello Stato ha rassicurato i pastori sul suo interessamento ai problemi, "che potrebbero diventare di ordine pubblico, vista la disperazione che si registra" ha spiegato il gruppo.

A Gavoi è il sindaco Giovanni Cugusi, anche lui allevatore, ad annunciare via facebook la protesta. "Una clamorosa e pacifica protesta che in diversi comuni dell'interno, ma non solo, sta ponendo in risalto il grido di dolore dell'intero comparto agropastorale che subisce una delle peggiori crisi che si ricordino. Una congiuntura economica e climatica che sta facendo crollare l'atavica propensione a resistere e a perseverare dei pastori.Chiedono ascolto e prontezza nelle soluzioni che la politica regionale attraverso gli enti preposti alla gestione e al sostegno, quali Laore e Argea, deve porre in essere. Comunicherò al Prefetto che i pastori e i loro familiari, assieme ad altri concittadini che condividono la protesta, hanno deciso, con estrema consapevolezza, di rinunciare al diritto di voto. Un gesto grave che chiama tutta la classe politica a lavorare per dare immediate risposte, perlomeno nel risolvere il ritardo del pagamento dei premi comunitari dovuti ma ancora non liquidati. Questa Amministrazione, come già in passato, sosterrà il modo delle campagne quale pilastro dell'economia e della cultura sarda".

 

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