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Frutticoltura di Barbagia: numerose le richieste negli uffici dei Comuni dell'Unione

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Sono state numerose le richieste di informazioni per l'avviso pubblicato nei giorni scorsi dall'Unione Comuni Barbagia e che scade il 15 aprile. La compagine di Comuni barbaricini punta a un nuovo rilancio economico del territorio basato sull'ambiente e sulle varietà di frutta che da sempre hanno caratterizzato la tradizione agricola dell'interno. Una frutticoltura che, seguendo tutte le fasi di produzione, arrivi direttamente al consumatore attraverso la commercializzazione portata avanti con adeguate strategie di marketing.

Per fare ciò l'Unione dei Comuni ha deciso di stanziare 80 mila euro del bilancio 2019 appena approvato, e ha pubblicato un avviso rivolto a soggetti pubblici e privati detentori di superfici agricole, operatori del settore agricolo e forestale ed imprenditori agricoli.

Coinvolti partner importanti come l’Agenzia Laore, "che sul territorio montano ha già sperimentato progetti analoghi nei Comuni di Belvì e Gadoni. In Barbagia - spiegano dall'Unione presieduta da Efisio Arbau, primo cittadino di Ollolai - sono presenti cultivars locali storiche, con produzione di interesse dal punto di vista qualitativo e organolettiche. La loro valorizzazione collegata ad una comune azione di marketing di un intero territorio, qual è la Barbagia, con l’aggregazione dei singoli operatori agricoli attuata con la partecipazione delle istituzioni, permette il perfezionamento delle filiera produttiva con il rilancio del settore. Con il vantaggio, peraltro, che sono già presenti nel territorio della Barbagia operatori che trasformano e commercializzano il prodotto in marmellate ed altri prodotti per la ristorazione di qualità. L’attuale frutticoltura locale - continuano - gode di alcuni pregi ma anche di molteplici punti di debolezza. I punti di forza sono certamente avere delle produzioni di pregio, che forniscono spesso una fonte integrativa di reddito, soprattutto a livello familiare e l’elevata vocazione dell’ambiente. I punti di debolezza possono, invece, riassumersi nel fatto che le colture non sono specializzate, molto frammentate e non valorizzate nella componente varietale, inoltre vi è una professionalità molto spesso carente nelle tecniche colturali e nella gestione delle fitopatologie. L’obiettivo dell’iniziativa è la promozione e la valorizzazione delle produzioni e dei territori che ospitano elementi delle filiere frutticole delle aree interne, attraverso il recupero e la valorizzazione di tali settori in diversi comuni, identificando una elevata potenzialità di sviluppo di alcune produzioni particolari come il castagno, il melo, il ciliegio e il pero".

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