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Sarule scommette su Tempo Artigiano con il designer Giulio Iacchetti

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C'è un nuovo futuro scritto per i telai di Sarule che tra i caposaldi della sua tradizione annovera sa burra, il tappeto dalle precise geometrie, dai colori della terra e la semplicità della materia prima: la lana di pecora. Si chiama Tempo Artigiano, ed è iniziato proprio qualche giorno fa sotto la supervisione del Municipio e della vicina fondazione Nivola. Aprirà a un periodo nuovo, con l'obiettivo di una rivitalizzazione non solo in chiave artistica ma anche economica di questo settore chiave per l'artigianato locale che grazie a questo progetto stringe la mano ad altri due ambiti artigianali: quello del ferro battuto e dell'ebanisteria. Figura importantissima di questo cammino sarà il designer Giulio Iacchetti (nella foto di copertina della fotografa Gaia Anselmi Tamburini), ideatore del progetto, "noto per l’attenzione con cui guarda all’evoluzione del rapporto tra mondo dell’artigianato e mondo del design - spiegano gli organizzatori -, nel novembre 2012 ha lanciato Internoitaliano, la “fabbrica diffusa” fatta di tanti laboratori artigiani con i quali firma e produce arredi e complementi ispirati al fare e al modo di abitare italiani". Iacchetti stringe la mano alle tessitrici di Sarule e propone nuove formule oltre che la sua esperienza che parla di eccellenza nel design e che, unita alla tradizione locale, porterà questo esclusivo angolo di Barbagia a mettere in atto "una serie di incontri e workshop che sfoceranno nella realizzazione di una collezione di oggetti svincolati dalla tradizione locale, ma che scaturiscono dalla tradizione del fatto a mano - spiegano ancora -. Al centro del progetto è il tema del tempo, in questo caso quello lento della conoscenza della materia e della sua elaborazione, il tempo della manualità; ma è anche un tempo sorprendentemente veloce se paragonato a quello richiesto dall’industria per trasformare il lavoro del designer in un oggetto di produzione seriale. Tempo artigiano non è solo quello dell’esecuzione dell’oggetto: dietro l’oggetto c’è la persona che lo ha realizzato. Il progetto non si esaurisce quindi nella mostra o nelle mostre che ne presentano i risultati, ma accompagna le artigiane e gli artigiani nelle fasi della distribuzione e della commercializzazione". Al lavoro quindi oltre alle tessitrici e agli artigiani Carmela Brandinu, Cristina Bauccio , Gonaria Tolu , Lucia Mureddu, Antonella Lovicu, AV Metal di Alessio e Antonello Vilia e Franco Cheri, anche l'importante lavoro di Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri, rispettivamente presidente della Fondazione Nivola, docente di Storia dell'arte Contemporanea e Museologia all'Università di Sassari, direttore ad interim e responsabile dei programmi pubblici del Museo NIvola nonchè assessore alla Cultura del Comune di Sarule.

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