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"Sana alimentazione con l'utilizzo dei prodotti sardi nelle mense scolastiche ed ospedaliere"

La proposta è del consigliere regionale barbaricino Efisio Arbau

a cura della redazione
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“Sana alimentazione con l’utilizzo di prodotti tipici, tradizionali ed a filiera corta, nelle mense scolastiche e ospedaliere sarde”.

E’ quanto propone il consigliere regionale de La Base Efisio Arbau in una interpellanza indirizzata agli assessori all’Agricoltura e alla Sanità, Elisabetta Falchi e Luigi Arru.

“Il connubio educazione alimentare - valorizzazione dei prodotti tipici e di qualità – sostiene Arbau - è indispensabile per il perseguimento di fondamentali obiettivi di natura igienico sanitaria (nel preservare e migliorare la salute dei sardi e soprattutto delle nuove generazioni) e di carattere economico sociale (nel dare nuovo impulso all'economia agroalimentare)”.

Gli esempi concreti e funzionali da seguire non mancano. Nell’ultimo decennio, infatti, in Sardegna sono stati avviati importanti progetti volti ad riavvicinare le nuove generazioni al mondo rurale ed ai suoi prodotti tipici. Tra questi spicca, per i risultati raggiunti, quello adottato nel Medio Campidano, denominato “Satu Po Imparai”, nato nell’anno scolastico 2009/10 e realizzato dalla Provincia e l’Agenzia Laore con la collaborazione dei Comuni le scuole dell’obbligo e le fattorie didattiche. Lì il 73% di derrate alimentari sono prodotti di qualità certificata (DOP, IGP, Biologici), tradizionali, locali e a filiera corta; usano l’acqua di rete, stoviglie lavabili o biodegradabili e compostabili, detersivi ecocompatibili, elettrodomestici a risparmio energetico.

“Un’esperienza - spiega il consigliere di Ollolai - che certifica la possibilità reale di impiegare i prodotti agro-alimentari sardi di qualità nelle mense scolastiche con ricadute economiche, sociali e ambientali positive”.

Stiamo parlando di un giro d’affari importante: sulla ristorazione scolastica, universitaria e ospedaliera in Sardegna, annualmente sono messe a bando risorse per oltre 60 milioni di euro e sono erogati poco meno di 11 milioni di pasti all’anno, per un valore degli alimenti compreso tra i 18-23 milioni di euro. Dunque può stimarsi un mercato potenziale per i prodotti sardi che oscilla tra i 14 e i 18 milioni di euro.

Nell’interpellanza il capogruppo di Sardegna vera chiede, dunque, ai due assessori, Agricoltura e Sanità, la possibilità di “predisporre delle linee guida che promuovano l’utilizzo dei prodotti di qualità certificata (DOP, IGP, Biologici), tradizionali, locali e a filiera corta nelle mense pubbliche, ospedaliere e scolastiche, nell’ottica di perseguire i fondamentali diritti, già previsti e tutelati dai nostri padri costituenti, alla salute ed al lavoro”.

 

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