Rinuncerò ad entrare in Consiglio regionale nel caso in cui il gioco degli incastri dei risultati elettorali della regione Sicilia e delle candidature alle prossime elezioni politiche liberino qualche poltrona da consigliere regionale. Lo dico adesso per consentire a tutti di fare le proprie scelte con la dovuta serenità. Da leader della Base non posso permettermi il lusso di accettare un seggio, sì conquistato con duemilasettecento voti personali e di stima, senza il sostegno di nessun capo corrente, ma che diventerebbe realtà per scelte fatte all'interno del partito Democratico. Un partito che non mi ha consentito di fare le primarie a Nuoro e che poi mi ha anche espulso "per eccesso di democrazia". Siamo, peraltro, persuasi che conquisteremo tanti seggi del prossimo Consiglio regionale, ma con una battaglia guidata dal vessillo della Base. Il nostro movimento è nato per dare voce alle persone che chiedono democrazia e partecipazione. Per questo, solo attraverso la celebrazione delle primarie per la scelta del candidato presidente della Regione, potremo concorrere a costruire il campo democratico. Sono conscio di essere diventato un simbolo di quella politica fatta per passione, che non piega la testa, non si accomoda nelle poltrone, che paga in prima persona delle proprie azioni e, pertanto, non cambierò registro neanche questa volta, anche perchè serve come il pane la buona politica fondata sull'onore e la reputazione derivata dalle proprie azioni. Quella che cancelli la politica dei mangiapane a tradimento, dei professionisti che vivono sui sacrifici dei contribuenti. Serve, infatti, la coerenza delle persone che lavorano e che sanno fare sacrifici. I prossimi appuntamenti elettorali certificheranno se siamo pronti per cambiare davvero.