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OTTANA. La risposta di Franco Saba alle sindache di Sarule e Olzai

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Riceviamo e pubblichiamo il testo che il primo cittadino di Ottana Franco Saba ha voluto inviarci come risposta al documento pubblicato nei giorni scorsi a firma di Mariangela Barca e Ester Satta (Sindache di Sarule e Olzai)

Le dichiarazioni dei colleghi sindaci di Olzai e Sarule, mi dimostrano che per loro non è importante il grido di dolore di un intero territorio ma  esaminare e bocciare il curriculum chi si unisce alla lotta.

Disapprovo in maniera ferma e decisa  l'attacco gratuito a chiunque voglia portare il proprio contributo al “caso Ottana”, abbiamo bisogno di unire non di dividere.

L'operato di Paolo Manicchedda non ha bisogno sicuramente della mia  difesa, basti pensare che numerosi comuni deindustrializzati godono dei cantieri verdi, sua creazione. 

La richiesta di essenzialità per la centrale è un tema preso a cuore non solo da Maninchedda  ma da tutte le parti sociali compreso il comune di Ottana, nel tentativo di salvare le ultime buste paga di un'industria al collasso, coscienti di essere messi alla gogna mediatica da chi vede solo un faccia della medaglia.

La metanizzazione non risolverà tutti i problemi ma sicuramente agevolerà le imprese che vorranno insediarsi nella zona industriale, sicuramente non impedirà di bonificare e pulire la zona industriale: anche sulle bonifiche mi sembra di essere stato abbastanza chiaro e deciso.  

Dicono bene quando affermano che “Perché è chiaro che il problema Ottana non riguarda solo Ottana” pero dimenticano che a Ottana amministro io e vista la situazione di crisi non posso permettermi di fare il professorino di turno sviluppando teorie sociologiche e di trasformazioni sociali. 

 Confido anche io in una rivoluzione civile, che liberi il popolo sardo dal colonialismo dello Stato italiano.

Franco Saba

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