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Canessini: l'argentino innamorato di Gavoi

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Gavoi. “Quando smetto di giocare voglio restare nel mondo del calcio”. Matias Canessini ha già le idee chiare per il suo futuro. Vuole continuare a coltivare la passione della sua vita. Ed, infatti, oltre ad essere uno dei protagonisti della positiva stagione del Taloro, sta già studiando da allenatore. Dallo scorso dicembre è l’allenatore dei pulcini. “Lo ero già stato per 4 anni a Ittiri, quando vivevo lì”. Argentino di Cordoba (“la seconda città dell’Argentina con 1 milione e 300 mila abitanti”) Matias, 30 anni, ha lasciato la sua patria quando ne aveva 21. “Ho giocato 3 anni nella serie A dell’Indonesia” (nella foto sotto), poi dopo un breve ritorno nel paese natale (6 mesi per un infortunio) “ho preparato i documenti per la cittadinanza italiana e sono arrivato in Sardegna: mio nonno era di un paese vicino ad Udine”.

Come tutti i suoi connazionali anche il bomber rossoblu è felicissimo per il nuovo Pontefice: “Non me lo sarei mai aspettato. Papa Francesco è una persona umile, brava. In Argentina era sempre con i bambini e i poveri. Spero un giorno di poterlo conoscere”. Da tre stagioni Matias gioca con il Taloro, dall’anno scorso si è trasferito a Gavoi con la compagna Danila e il figlio Tomas. Da “grande” vuole tornare in Argentina dove, con i fratelli, hanno dato vita ad una scuola calcio. “Voglio tornare nel mio paese perché lì c’è la mia famiglia possibilmente continuando a lavorare nel mondo del calcio e mantenendo i legami con Gavoi e questa splendida gente”. Per il presente vive benissimo in Barbagia. Con il Taloro sta per raggiungere un traguardo storico: disputare i play off con la possibilità di classificarsi addirittura secondi: “Il mal tempo ultimamente ci ha penalizzato – dice - costringendoci ad allenarci poco e male, e questo la domenica si sente”. Ma per le ultime partite rassicura i tifosi: “Siamo fiduciosi e pronti a dare battaglia a cominciare dallo scontro diretto contro il Castiadas”. Come mister dei piccoli si sta togliendo grosse soddisfazioni: “E’ emozionante poter insegnare i bambini e vederli in partita mettere in pratica i tuoi consigli”. Matias allena i pulcini insieme a Vincenzo Porcu: 20 bambini dai 9 ai 10 anni dei quali fa parte anche il suo Tomas. “Qui il risultato non conta. Certo vincere piace a tutti, solo che loro, a differenza di noi grandi, 3 minuti dopo il fischio finale dimenticano il risultato e giocano a nascondino tutti insieme”. Da quando è cominciato il campionato hanno pareggiato la prima e vinto tutte le altre. Ma a Canessini non guarda proprio la classifica (“forse siamo primi”) “ma voglio che apprendano le basi del calcio e si divertano”.       

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