Niente da fare. il Cagliari si trova a combattere contro il muro della burocrazia. Nessuno sconto per la messa in sicurezza del Sant’Elia, nessuna corsia preferenziale come invece aveva promesso il sindaco in persona. Niente di niente. E ciò che prima andava bene, adesso non va più.
La ristrutturazione dell’impianto cominciata a fine agosto non è cosa da poco. Non si tratta di rattoppare la tribuna centrale e rimettere al loro posto le tribune metalliche. Il Cagliari è caduto nuovamente nel tunnel della burocrazia, esattamente come per Is Arenas. Situazioni paradossali che rischiano di far rientrare il Cagliari nel suo stadio, chissà quando e chissà come. Nessuno sconto quindi, anzi: Coni, Vigili del fuoco, Asl, Comune e via dicendo hanno chiesto modifiche progettuali di ogni tipo.
Non sembra di assistere ad un’opera di veloce messa in sicurezza di uno stadio ma quasi alla costruzione di un impianto nuovo. E così sono dovuti nascere i bagni sospesi a tre metri d’altezza perché non sono stati ritenuti idonei quelli precedenti neppure se rimessi a nuovo. Ritenuti troppo lontani dagli spalti, non vanno bene, i tifosi per fare pipì avrebbero dovuto fare ben due rampe di scale, troppo scomodi, troppo pericolosi.
E allora eccoli, i bagni, arrampicati dietro sul retro della curva nord e dei distinti, sulle vie di fuga (questo non è pericoloso?). i bagni della tribuna centrale vanno bene? No, ci mancherebbe. Da rifare, e non certo dove già si trovano e sempre si sono trovati. Ecco allora che i servizi igienici nella parte più prestigiosa e sicura dello stadio devono essere costruiti in alto, sospesi per aria, tra primo e secondo anello, che geni! Si, proprio così: appesi esternamente alla struttura di cemento armato tra primo e secondo anello.
Quando parlò di corsia preferenziale per i lavori nello stadio, il Sindaco a cosa si riferiva?
Poi c’è la commissione comunale di vigilanza, presieduta dal Sindaco o da un suo nominato, che però dimentica le parole di Zedda sulla famosa corsia preferenziale e allora decide di fare quello che deve fare una commissione di vigilanza: vigilare, chiedere integrazioni, rallentare i lavori.
Giovedì scorso la commissione si è riunita per nove ore e ha partorito il nulla: richiesta di integrazioni documentali. Di che documenti si tratta? Non lo sa nessuno, non trapela nulla, una coltre di nebbia minacciosa è calata sula questione Sant’Elia, sempre più simile alla vicenda Is Arenas, dove mancava lo spogliatoio per l’arbitro donna, evidentemente differente da quello per gli arbitri uomini, e perfino quello per l’arbitro disabile, perché è notorio conducano le gare di serie A direttori di gara disabili.
Una commissione di vigilanza, quella comunale, chiamata a dare o meno l’ok alla riapertura dello stadio con una capienza inferiore ai 5.000 posti, che si riunisce di giovedì, chiede nuovi documenti, li riceve in tempo reale dalla Cagliari Calcio che presenta loro circa mille pagine su quanto richiesto, ma commissione che però non può iniziare ad analizzare le nuove carte in quanto venerdì non aveva ancora chiuso il verbale della riunione della giornata prima perché non tutti i componenti l’avevano firmato. Vergognoso!
Corsia preferenziale? Burocrazia? Incompetenza? Menefreghismo?
I documenti richiesti ed ottenuti saranno analizzati solo oggi, e non si sa come, visto che si tratta appunto non di due cartelle ma di mille fogli (venerdì, sabato e domenica gettati al vento…) Ricordate? Corsia preferenziale…
Ma oggi è lunedì è probabilmente non c’è più il tempo né la volontà di far rientrare il Cagliari in città , perché ad essere sinceri, ormai è evidente, a questa amministrazione comunale e a tutta la burocrazia che ruota intorno al Cagliari, francamente, diciamola tutta, diciamo la verità , chiamiamo le cose con il loro nome, a tutti i soggetti in causa, in primis al sindaco Zedda, del Cagliari e dei suoi tifosi non importa proprio nulla. Sig. Sindaco, non è cattiveria, sono i fatti che parlano. Sono le sue promesse a venir meno.
L’ultimo appello è fissato per oggi alle 15.30. La commissione comunale di vigilanza si riunirà nuovamente. Dovrebbe esserci anche un sopralluogo allo stadio. Ma ormai dovrebbe essere tutto inutile in caso di nuovo rinvio.
Oggi è l’ultimo giorno utile per poter comunicare alla Lega il cambio di sede della partita, che per ora rimane Trieste ma che potrebbe diventare Livorno nel corso della giornata.
Eppure il sindaco Massimo Zedda disse chiaramente davanti alle telecamere:
"Entro agosto il Sant’Elia non si potrà demolire e ricostruire, ma almeno potremmo fare in modo che la squadra ci possa giocare".
Entro Agosto Sig. Sindaco?, Sì, ma di quale anno?
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