Il 3 gennaio dista ancora una settimana ma, come al solito, è iniziato già da un po’ il turbinio tipico di ogni sessione di mercato: tanti nomi, numerose ipotesi di trattative, ma poche certezze e soprattutto bocche cucite. A rompere il tipico silenzio da calciomercato ci ha però pensato Massimo Cellino, che dopo la gara col Napoli – come ricorderete – aveva sbottato in maniera pirotecnica, arrivando ad affermare che tutti i giocatori erano potenzialmente in vendita. Boutade istrionica in perfetto stile celliniano? Provocazione? O un modo per mettere le mani avanti e pararsi dal vespaio che conseguirebbe a eventuali cessioni eccellenti? Non ci è dato saperlo, almeno fino al 31 gennaio, ultimo giorno di trattative. Ma, nel frattempo, proviamo a fare il punto della situazione, analizzando tutti i possibili scenari, reparto per reparto.
DIFESA
In porta, Avramov sta dimostrando sicurezza e affidabilità a suon di ottime prestazioni, e con l’acquisto dello svincolato Adà n il Cagliari è coperto per questo ruolo. C’è soltanto da dirimere la questione Agazzi, che Cellino vorrebbe cedere già a gennaio nonostante il probabile accordo del giocatore con la Fiorentina per giugno: è stato accostato a diverse squadre (oltre ai viola, Torino e Sampdoria) ma per ora ancora nulla di fatto. Qualche giorno fa si ventilava l’approdo in rossoblù di Bardi via Inter (nell’ambito della trattativa coi nerazzurri per Nainggolan) con Agazzi al Livorno, ma ci sentiamo di escludere questa ipotesi per due motivi: primo punto, a oggi è difficile che Nainggolan si accasi all’Inter; secondo punto, non crediamo che il portiere cagliaritano vada via dalla Sardegna per approdare in una società con minor prestigio e che rischia di retrocedere in serie B.
In difesa si rifanno sempre più insistenti – per bocca dello stesso presidente Cellino – le voci che vogliono in partenza Astori. Il patron del Cagliari ha escluso un trasferimento in Italia, e le piste estere non mancano di certo: Southampton, Everton, Spartak Mosca e Lokomotiv Mosca, ma soprattutto il Galatasaray di Mancini che sta spingendo forte in questi ultimi giorni per averlo; a Istanbul, oltre il tecnico italiano, Astori troverebbe un team al top a livello europeo con il quale avrebbe anche l’opportunità di giocare la Champions. Da non sottovalutare.
Anche Ariaudo è pronto a porre fine alla sua condizione di separato in casa: Lazio, Genoa, Udinese e Torino sono interessate a lui, con il club piemontese in pole dato che il giocatore potrebbe tornare nella sua città natale.
Di eventuali sostituti ancora pochi: si è detto di Capuano del Pescara, giovane duttile e versatile che può giocare sia al centro che sulla fascia sinistra, per il quale c’è da battere la concorrenza del Sassuolo; di questi giorni è la notizia dell’interesse del Cagliari per il ventiseienne ecuadoregno del Barcelona de Guayaquil Juan Carlos Paredes, terzino e all’occorrenza esterno alto, conteso da Sassuolo, Torino e Udinese.
Infine, occhio agli esuberi delle big: i vari De Ceglie, Andreolli, Zaccardo potrebbero cambiare squadra a gennaio, andando a rimpolpare le fila di squadre provinciali. Il Cagliari starà alla finestra.
CENTROCAMPO
In questo reparto (e non solo) gran parte delle strategie ruotano intorno all’affaire Nainggolan: prima Juventus, poi Milan e Inter, ora arriva l’interessamento anche degli inglesi dell’Arsenal e dell’onnipresente PSG. Ma se dobbiamo dare credito alle parole di Cellino, allora il Ninja sarà ceduto in Italia. A oggi, sembrerebbe il Milan la squadra più vicina al belga: la formula in ballo è quella dell’acquisizione della comproprietà del giocatore, che complessivamente è valutato intorno ai 18 milioni. I rossoneri offrono la comproprietà del baby gioiello Cristante – valutato circa 3 milioni – più 7 milioni cash circa, Cellino ne chiede almeno 8: la distanza è minima, circa 750 mila euro, si attende solo il via libera di Berlusconi. L’affare, però, potrebbe protrarsi più a lungo del previsto proprio perché il benestare della società milanese potrebbe tardare ad arrivare: l’inizio di gennaio sarà dedicato ai tesseramenti di Rami e Honda, e questo temporeggiamento potrebbe favorire la (ri)apertura di altri fronti. La Juve non si è mai realmente tirata fuori, e alla fine potrebbe spuntarla, forte della sua solidità economica. Anche l’Inter dell’indonesiano Thohir potrebbe rifarsi sotto, ma per il momento sembra la pista più debole.
Detto di Cristante, i papabili sostituti sono diversi: qualche settimana fa si era profilato l’interesse per l’interista Mudingayi, che si è progressivamente sopito. È sempre calda invece la pista Luiz Antonio, il 22enne del Flamengo, per il quale si continua a lavorare sottotraccia. Manca invece solo l’ufficialità per il 18 trequartista Adryan, compagno di squadra di Luiz Antonio e paragonato a Zico. Con lui finalmente Lopez avrà una vera alternativa al 33enne Cossu. A proposito: lui e Conti sono in scadenza di contratto nel 2014; Cellino è imprevedibile, non sarebbe così surreale assistere al mancato rinnovo di uno dei due, soprattutto per quel che concerne il folletto sardo.
ATTACCO
L’infortunio grave di Nenè (dal mese di stop in su) ha complicato i piani. Ibarbo, poi, è sempre nel mirino di Conte che prima o poi vorrebbe tornare al 4-3-3, modulo nel quale il colombiano calzerebbe a pennello. Tutto ciò impone un monitoraggio del mercato in entrata anche per il reparto avanzato.
Le alternative sono principalmente tre: Maxi Lopez, argentino del Catania sul quale però sono in vantaggio i turchi del Kayserispor e sul quale continua a vigilare anche il Torino; Mancosu, anche se sia le parole di Cellino che quelle del procuratore del giocatore del Trapani escludono quasi con certezza qualsiasi trattativa a gennaio; e nome delle ultime ore, Babacar, il senegalese di proprietà della Fiorentina ma che gioca in B col Modena, nel quale è esploso in questi mesi iniziali con 9 gol in 13 partite; Modena permettendo, viola e rossoblù potrebbero discuterne a breve (magari nell’ambito delle trattative per Agazzi).
Infine, gli ammiccamenti di Pinilla all’Inter di Mazzarri dovrebbero restare soltanto tali: privarsi anche del cileno in questo momento sarebbe deleterio oltre i limiti.