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Oniferi. Nel libro di don Bitti le radici del paese

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Era piena la chiesa di Sant’Anna sabato pomeriggio per la presentazione del libro di don Gianni Bitti “Oniferi nei Quinque libri”. Volume ricchissimo di informazioni che ripercorre la storia del paese dal 1713 al 1920 grazie alla ricerca dell’autore fatta sui Quinque libri, i testi parrocchiali scritti a mano sui battesimi, matrimoni, cresime e defunti. Da qui don Gianni Bitti ha potuto ricostruire “la vita del paese, quella di tutta la comunità e di tutti i giorni, della gente comune”  ha spiegato nel suo intervento Nicola Corraine, dell’Archivio storico diocesano di Nuoro, del quale l’autore è direttore dal 2009. Don  Gianni è stato parroco a Oniferi fino all’ottobre scorso. Lo è stato per soli due anni “ma sono stati intensi” ha detto il sindaco Stefania Piras, tanto intensi che don Gianni voleva lasciare qualcosa a questo paese. E lo ha fatto. Ha consegnato un regalo che “ci riporta alle nostre radici” ha continuato il sindaco “facendoci scoprire cose che prima ignoravamo. Per esempio che ci sono stati tempi, a cavallo tra il ‘600 e il ‘700 in cui abbiamo rischiato di scomparire, eravamo 120. Questo è importante perché dai nostri avi dobbiamo imparare come hanno fatto a resistere e ripopolarsi”. Coordinati dall’assessore alla Cultura Daniela Daga (“abbiamo capito l’importanza del testo per questo come amministrazione abbiamo deciso di finanziare la pubblicazione e di regalarne una copia a tutte le famiglie oniferesi”) la presentazione si è incentrata sulla relazione di padre Raimondo Turtas, docente di Storia della Chiesa all’università di Sassari anch’esso parroco di Oniferi negli anni 1956 – 57. Nel suo intervento don Gianni Bitti si è limitato a salutare e ringraziare la comunità per l’affetto e l’attenzione.

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