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OLZAI: chiude l’unico distributore carburanti

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 OLZAI – Dopo 44 anni di attività, chiude i battenti a Olzai l’unico distributore di carburanti gestito dalla famiglia Columbu. Una mazzata per i novecento abitanti del piccolo centro della Barbagia che saranno costretti a sopportare gravi disagi, ma sopratutto un altro segnale negativo dell’irreversibile diminuzione della popolazione residente e della profonda crisi economica locale.

La chiusura dell’impianto è causata dal significativo ridimensionamento dei consumi rilevati negli ultimi tempi, nonostante la scrupolosa gestione da parte del titolare Giovanni Battista Columbu. In altre parole, i corrispettivi registrati nell’ultimo biennio non garantiscono neanche la copertura dei costi fissi di gestione: personale dipendente, imposte, consumi di energia elettrica e altri oneri.

Il distributore carburanti di Olzai era stato aperto dall’Agip nel lontano 1968 e, da sempre, si trova nel rione periferico di “Elisea” (nella foto), lungo la strada provinciale Olzai-Teti, ovvero in un punto strategico e ben visibile dagli automobilisti che provengono dai paesi del Mandrolisai o che si dirigono quotidianamente alla centrale Enel del Lago Taloro.

Per quasi trent’anni, la stazione di servizio è stata impeccabilmente gestita dall’imprenditore Bachisio Columbu, ora in pensione. Successivamente, la titolarità è stata trasferita al figlio Giovanni Battista. Nel 1996 l’impianto Agip era stato rilevato dalla Kuwait Petroleum Italia, società che distribuisce i prodotti petroliferi con il marchio Q8.

Nel 2010 era stato installato anche il distributore “self service”: un servizio pubblico di notevole utilità ma, a quanto pare, non è riuscito a incrementare le vendite di benzina e gasolio per autotrazione. Nessun beneficio neanche dall’adesione alle innumerevoli campagne pubblicitarie della Kuwait con l’assegnazione di premi a punti per la clientela. Negli ultimi mesi, pressoché azzerate anche le vendite di lubrificanti, piccoli autoricambi e accessori anche per la spietata concorrenza dei grandi centri commerciali che offrono questi prodotti a prezzi molto inferiori.

Dunque non esistono alternative e il prossimo 31 gennaio Giovanni Battista Columbu, pur a malincuore, sarà costretto a chiudere le pompe del suo distributore per non accumulare ulteriori perdite economiche. La documentazione per la cessazione dell’attività è già stata presentata alle autorità competenti. Finisce così una lunga storia imprenditoriale del paese di Olzai.

Fra qualche giorno, l’area di servizio sarà transennata per ragioni di sicurezza e quindi diventerà uno dei simboli più eclatanti dello spopolamento, insieme all’adiacente campo sportivo “Sorelle Mesina” dove le erbacce stanno infestando il rettangolo di gioco poiché, in questo pur incantevole borgo, non esiste più neanche una squadra di calcio.

In questa triste realtà, difficile se non impossibile trovare un nuovo acquirente del distributore Q8 di Olzai, perché dovrà comunque affrontare i problemi derivanti dal costo ingente del carburante e soprattutto dalle anomalie provocate dal sistema di distribuzione esistente nel territorio italiano che, purtroppo, non garantisce ricavi adeguati ai gestori degli impianti.

Problemi ben noti a livello nazionale e ribaditi in questi giorni dall’associazione Sportello dei Diritti, secondo la quale “una stazione di servizio su quattro ha una resa troppo bassa e nel prossimo futuro molte saranno costrette a chiudere, soprattutto nelle località meno transitate”, come appunto nel caso di Olzai.

Una soluzione per evitare la definitiva chiusura e smantellamento dell’impianto da parte della Kuwait, potrebbe essere quella di valutare la possibilità e la convenienza di inserire questa stazione di rifornimento nel circuito delle “pompe bianche”, ovvero i distributori non legati alle grandi compagnie petrolifere.

Oppure, lasciare in funzione almeno il distributore self-service, in modo da garantire un servizio minimo alla collettività, evitando così agli automobilisti olzaesi onerosi trasferimenti nei comuni limitrofi per effettuare il rifornimento degli autoveicoli o, ancor peggio, il trasporto e l’accumulo di scorte di benzina nelle autorimesse e abitazioni, con notevoli pericoli e rischi per la pubblica incolumità.

Ma, al momento, sono solamente ipotesi e quindi numerosi abitanti di Olzai auspicano l’immediato interessamento dell’Amministrazione Comunale per scongiurare la chiusura definitiva dell’unico distributore carburanti del paese.

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