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Si allarga il no al parco eolico

Gli amministratori di Oniferi si schierano con i colleghi di Orani

a cura della redazione
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La protesta si sta allargando. Dopo la netta presa di posizione del sindaco di Orani Franco Pinna, che ha reso pubblico il progetto che voleva passare quasi sotto traccia, sale il malcontento. La Barbagia dopo essersi opposta alla costruzione dell’inceneritore di Ottana e costituita in comitato per fermare Clivati nel suo progetto di dar vita ad una centrale a carbone alza la voce anche contro il parco eolico voluto da una multinazionale spagnola.

L’incontro pubblico per la Valutazione di Impatto Ambientale in programma ieri e poi rinviato (si dovrebbe tenere fra una quindicina di giorni), sarà sicuramente affollato. Sui social network è partito il tam tam. Fra i promotori il sindaco e l’assessore del comune di Oniferi Stefania Piras e Daniela Daga che si sentono coinvolti nella vicenda.   

“Queste 9 mega pale eoliche – scrive Stefania Piras su facebook - verranno (spero di no!) installate a partire dalla zona Su Pradu di Orani fino a giungere a Nuoro. Il tutto visibile dalla 131dcn, Proprio a partire dal bivio di Oniferi. Credo che qui la competenza ad esprimere un fermo NO non sia solo del comune di Orani,. ma anche del Comune di Oniferi e degli oniferesi. Perché – continua il primo cittadino - tali pale saranno ben più vicine al nostro paese che al paese di Orani. Sopratutto verrebbe compromesso il nostro progetto di valorizzazione dei siti archeologici andando ad impattare in maniera irreversibile una zona ad alta intensità archeologica. La cosa assurda è che tali siti distano dalla prima pala meno di un km”.

Il commento più articolato e documentato al post del sindaco è quello del suo assessore Daniela Daga. “Il nostro è un no categorico – attacca la giovane amministratrice che poi attingendo dai dati forniti dall’associazione ecologista gruppo d’intervento giuridico onlus evidenzia -. Attualmente in Sardegna sono presenti ben 27 centrali eoliche (453 MW di potenza): se fossero realizzate le altre 34 in attesa di autorizzazione, si giungerebbe a 61 parchi eolici con ben 1.265 MW di potenza. Basti pensare che oggi l’Isola è del tutto autonoma rispetto alla rete nazionale. Può contare sulla potenza installata di circa 2.200 MW, pur impiegandone ogni giorno di solito 1.730 (e la notte solo 1.300). Con il potenziamento dei trasporti via cavo (SAPEI e SACOI) fra Sardegna e la Penisola, non ne potranno essere esportati comunque più di 1.000 MW. Chi ci guadagna – si chiede alla fine retoricamente - nel tenere immagazzinati altri 800 MW originati dall’eolico?

“La stessa associazione – continua Daniela Daga - ha inoltrato il 20 di febbraio un atto di intervento con osservazioni nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo a questo progetto di centrale eolica Gamesa Energia Italia s.p.a. (controllata dal Banco Bilbao Vizcaya Argentaria s.a). Si rileva che il progetto di centrale eolica interessa anche aree classificate agricole dagli strumenti urbanistici dei comuni di Nuoro e Orani. In queste aree possono essere autorizzate solo attività agricole o connesse, non certo attività di produzione energetica di tipo industriale. Inoltre il progetto ricomprende aree parzialmente boschive che sono state negli ultimi anni percorse da incendi. La legge 353/2000 vieta qualunque trasformazione su zone boscate percorse dal fuoco. Senza considerare poi la presenza di siti archeologici nelle aree previste dal progetto”.

Insomma Oniferi non si tira indietro e si schiera a fianco dei colleghi di Orani, annunciando la loro presenza all’incontro pubblico: “Non sono contraria all’eolico – spiega Stefania Piras concordando con il consigliere comunale di Orani Gonario Ladu che ribadisce la contrarietà della sua amministrazione a questo progetto ma non all’eolico in generale –. Come Comune abbiamo già in cassetto un progetto per micro eolico. Piccoli piloni che porteranno soldi esclusivamente nelle casse comunali. Non abbiamo intenzione di ingrassare nessuno! Tantomeno di deturpare la casa degli oniferesi. Abbiamo già dato a proposito”.

Posizione questa che accomuna l’opinione pubblica barbaricina. 

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