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Il bambino e la montagna

di Matteo Marteddu

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Ho provato. Non so se ci sono riuscito. Certo convincere il bambino che quella fatica ha un senso , non è stato semplice. Eppure si saliva, dalla distesa aspra e selvaggia dei ruderi di Ruinas, sul sentiero verso quella che, da qui, appare solo una puntina, una cima acuminata, nella skyline, lassù in alto, troppo in alto. E’ “La montagna che unisce”, appuntamento annuale  CAI-Nuoro. La montagna è aggredita da tutti i versanti: S’Arena, Desulo;  Ruinas, Arzana; vallone di Villagrande; piedi di punta Paolina, Fonni. Serpentoni colorati, in questo sole di primavera. Il bambino ha curiosità straordinaria per Lamarmora; vuol conoscere la sua vita, chi era, perché percorreva le montagne di Sardegna. La sua fantasia si accende quando dico che era un principe, ma non un principe guerriero; solo un capo ,un comandante di un esercito che voleva scoprire la montagna più alta di quest’Isola. Il bimbo annuisce; lo vuole chiaramente emulare; e cammina, saltella sulla pietra, osserva le Peonie fiorite, si inebria del profumo unico de S’Armidda, su quei versanti scoscesi. Si ferma, il bambino, tra paura e incredulità, dietro una mucca dal cui ventre inizia a spuntare la zampa del vitellino che nasce; anzi la disturbiamo e va queta, sofferente  a completare il parto dietro un dirupo.

Si continua a salire; sulla destra fruscio di ruscello che trascina a valle ciò che è rimasto del ghiaccio che si scioglie.

Ma davvero i bambini del villaggio, ormai Ruinas, camminavano così? Bella domanda!! Si, rispondo, a piedi scalzi, davano una occhiata alle loro caprette e vitellini, portavano l’acqua dal fiume, lì sotto, dentro i contenitori di pelle conciata dal sole. Li ha voluti vedere i camminamenti dei bambini scalzi, dentro il nuraghe del re. Ha voluto, il bambino, calpestare le stesse pietre.

Noi tocchiamo la croce sul tetto di Sardegna. La fatica appagata sul volto arso di Andrea. Il vociare della festa per gli escursionisti del CAI. L’orizzonte ci regala ancora montagne, la giù, Marghine, Arcu entu, la Giara del Sarcidano, Perda Liana; le vallate verdi del maggio in Sardegna.

Il bimbo va, con la sua fantasia appagata, alla ricerca di altre avventure, perché il mondo è suo.

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