"Dopo la lectio brevis di Sabato, oggi si inaugura la prima settimana dell'anno scolastico 2015/2016.

E' questo un evento di prima importanza non solo per il personale scolastico, i docenti e gli studenti ma per tutta la comunità che direttamente o indirettamente, ancora può sentire il beneficio dell'esistenza dei presidi culturali nel nostro territorio.

Per i più grandi che conoscono la storia delle scuole a Gavoi e nei piccoli centri rurali, la presenza delle scuole è il frutto di un percorso lungo che dalla prima metà del secolo scorso ha portato prima all'istituzione dei servizi scolastici delle scuole elementari, poi delle medie, e a seguire scuola materna, e infine scuole superiori. Nel tempo l'offerta di formazione scolastica è stata sostenuta  dall'edificazione di infrastrutture adeguate a ospitare i nostri ragazzi e in questo crescere di luoghi e possibilità di istruzione, siamo cresciuti anche noi.

Oggi auguriamo che questo crescere continui oggi per la comunità che vive dentro e fuori la scuola.

Auguriamo a tutto  il corpo docente, di conservare il coraggio e la motivazione necessaria a portare avanti la propria missione nei tempi bui della ristrutturazione scolastica, dove si chiede mobilità nel precariato nell'assenza cronica di continuità territoriale.

Auguriamo buon anno a tutto il personale che insieme ai dirigenti cerca di supplire col proprio lavoro alla crescente mancanza di risorse, per garantire un buon servizio ad alunni e famiglie prima durante e dopo l'orario scolastico.

Auguriamo un buon anno ai veri protagonisti della scuola, gli alunni, soprattutto agli alunni che hanno maggiori difficoltà e che ci vedranno sempre al loro fianco nei servizi educativi. E buon lunedì a ogni studente che tornato dalle vacanze inizia oggi un nuovo viaggio verso la conoscenza del mondo, e di sé stesso, sulle pagine dei libri e nel confronto continuo e con i loro coetanei e coi loro migliori maestri.

E infine il nostro augurio di buon anno scolastico va alle famiglie e alla comunità di Gavoi, affinché riusciamo insieme a salvaguardare unendoci col territorio della Barbagia questa risorsa inestimabile che sono le scuole, ricordandoci che la loro esistenza è il frutto dei sacrifici delle generazioni passate che dobbiamo lasciare in eredità agli alunni che qui iniziano il loro percorso di crescita culturale, dalla quale dipende la crescita sociale ed economica del nostro paese".