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In provincia di Nuoro mille km di strade provinciali versano "in un degrado pressoché totale"

redazione
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Mille chilometri di strade fatiscenti in provincia di Nuoro. Mille chilometri di inefficienza amministrativa che porteranno inevitabilmente la provincia a un arretramento economico e sociale. E le istituzioni tacciono. L’unico segnale è arrivato dal consigliere regionale Gaetano Ledda (La Base) che ha presentato un’interrogazione su quali azioni si intendano adottare in regione per porre fine al grave disagio a cui è costretto Desulo, che di tutta questa faccenda è il caso limite, il più clamoroso.

Sulla strada che da Fonni porta al paese di Montanaru è vietato da fine ottobre  il passaggio di mezzi con portata superiore alle 9,3 tonnellate. Ma anche più giù, in strade fondamentali per la circolazione provinciale, sono apparsi cartelli di limitazione della velocità e di divieto per determinati automezzi: tra Austis, Tiana e Teti, (fatto denunciato sui social network dal primo cittadino di Teti Laila Dearca) il transito degli autoveicoli può avvenire solo a 50 km/h con divieto ai mezzi di una certa portata.

Purtroppo non è dato sapere in quali tratti di strada i limiti sono stati abbassati, o dove i mezzi pesanti non possono transitare. Di ufficiale sul sito istituzionale della provincia di Nuoro c’è solo una deliberazione provinciale adottata il 4 agosto scorso dall’ente nuorese dove emerge chiaramente una gestione dell’ente che in materia “stradale” è stato praticamente assente. Un documento che analizza congiuntamente la situazione delle strade e delle strutture scolastiche e che offre uno spaccato disarmante. In poche parole una resa assoluta con l’adozione dei provvedimenti minimi per “evitare il peggio”.

“dalle relazioni dei responsabili della viabilità delle diverse zone in cui è stato diviso il territorio Provinciale, pervenute con nota prot. Int. N. 100 del 30.07.2015 emerge un degrado pressoché totale delle strade Provinciali a causa della mancata manutenzione dovuta agli scarsi mezzi finanziari a disposizione dell’Ente, che ormai da diversi anni non riesce a garantire nemmeno l’ordinario”.

“Circa 1000 km di strade nelle quali, sulla base delle presenti linee di indirizzo, dovrà curare principalmente la sicurezza, attraverso interventi di manutenzione e ove non vi fossero le risorse finanziarie sufficienti, attraverso la predisposizione di apposite ordinanze di limitazione della velocità e del traffico, opportunamente segnalate e tutte le altre azioni che possano garantire agli utenti la più alta soglia di sicurezza”.

Una situazione paradossale per garantire “agli utenti la più alta soglia di sicurezza”, blindare un territorio intero e riportarci a 70 anni fa.

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