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La nuova sardegna. Nel Pd sardo tensioni sulle candidature

In calo l’ipotesi di schierare sindaci e presidenti di Provincia. Sfida tra parlamentari e consiglieri. Ci sarà anche Sel?

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di Filippo Peretti

CAGLIARI Tutti sono per le primarie ma ora che le primarie si faranno anche per scegliere i parlamentari ecco che nel Pd sardo esplode la tensione. E in attesa del regolamento generale (sarà approvato lunedì dalla direzione nazionale) sono in corso le grandi manovre interne. Si voterà con la stessa platea elettorale delle primarie del 25 novembre? Si voterà su una lista regionale o i candidati saranno suddivisi per territorio? Quante firme serviranno per presentarsi? Quanti posti dovranno essere riservati a Pierluigi Bersani per la designazione di personalità interne ed esterne al partito? Dalle risposte dipendono molte scelte. Per cui, in vista delle decisioni che contano, ciascuno lavora per far prevalere la soluzione personalmente più conveniente. Nell’incertezza assoluta che si è creata dopo l’annuncio di Bersani al termine della riunione romana con i segretari regionali, emerge però già qualche indicazione precisa. Una riguarda l’ipotesi della discesa in campo di sindaci e presidenti di Provincia. L’orientamento nazionale è per il «no», soprattutto nei casi in cui manchi molto tempo alla conclusione del mandato. E’ il caso dell’ipotesi a Sassari di candidatura del sindaco Gianfranco Ganau e della presidente della Provincia Alessandra Giudici: sono stati rieletti nel 2010. Ma non è detto che vogliano candidarsi. La voce su Ganau era circolata dopo che il sindaco, per primo, dopo il trionfo di Bersani, aveva chiesto le primarie per scegliere i parlamentari. Secondo indiscrezioni, Ganau starebbe pensando alla candidatura per le elezioni regionali del 2014. Possibile candidato è invece il segretario regionale Silvio Lai, che ieri ha partecipato al vertice con Bersani. «E’ inutile fare previsioni sulle regole – ha detto da Roma – l’unica cosa certa è che saranno uguali dappertutto. Per quanto mi riguarda so solo che sabato riunirà i volontari delle primarie del 25 novembre e chiederò loro di rimettere in moto la macchina elettorale del partito». E’ possibile che ci sia anche Sel? «E’ possibile?«, ha risposto Lai. La proposta fatta a Bersani da Nichi Vendola è stata avanzata ieri al Pd sardo dal segretario regionale di Sel., Michele Piras. «Se uniamo le forze – ha spiegato Piras – possiamo tenere le primarie negli stessi seggi, con due schede separate». Piras, sempre secondo indicazioni, parteciperebbe in prima persona: da tempo che si parla di una sua candidatura alla Camera e ora si mette coraggiosamente on le primarie. Tornando al Pd, l’indicazione generale sulla scelta dei candidati delle primarie prevede un doppio binario: o la raccolta di firme o la designazione da parte del comitato provinciale di appartenenza. Si profila una sfida tra i parlamentari uscenti (non si ricandidano Cabras e Parisi) e un certo numero di consiglieri regionali. Tra i quali l’ulivista renziano Gavino Manca: «La platea delle primarie va però allargata – ha detto – per garantire maggiore partecipazione e quindi una migliore investitura dei candidati».

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